Vendola, primarie: “dietro front in caso di condanna”

 

 

In caso di condanna Nichi Vendola non correrà alla primarie. Lo ha dichiarato il leader di Sel, intervenendo ad Agorà sui Raitre, in merito alle indagine che lo vede coinvolto per concorso in abuso d’ufficio dalla procura di Bari per la nomina di un primario dell’Ospedale San Paolo.

“Tra qualche giorno – ha sottolineato – andrò a giudizio con rito abbreviato chiesto da me, e lo faccio con la coscienza totalmente serena”. Vendola ha poi espresso la propria contrarietà ad una militarizzazione delle primarie: “Io penso che bisogna iscriversi per votare, bisogna manifestare la propria simpatia al centrosinistra, ma questo deve essere fatto senza militarizzare le primarie, senza che sia un fatto nevrotico”,  ha ribadito  il leader di Sel.  “Ai gazebo c’è  tanta gente normale – ha continuato   – e sgorgherà una domanda di cambiamento. Lotto perché il centrosinistra rappresenti la speranza di uscire fuori dalle secche di un ventennio in cui è regredita la situazione sociale del paese. Io mi iscrivo alla coalizione del cambiamento: quando avremo un programma condiviso che prenda a pugni un’Europa che si sta strangolando con politiche di austerity, allora su questa base programmatica firmo un vincolo di coalizione”. Il presidente della Regione Puglia ha poi attaccato il il Pdl:  “Chi dovrebbe avere un imbarazzo significativo è il centrodestra che si è ritagliato un sistema elettorale come il porcellum, che rappresenta uno scandalo di questo paese”.

Ed ancora sulle primarie, ha insistito sull’importanza del voto: “Bisogna consentire anche ad un elettore di centrodestra che voglia cambiare idea di partecipare esprimendo la propria preferenza”. “Altra cosa – commenta sarcastico- è  vedere un portaborse o un esponente del centrodestra della periferia che organizza la coda alle primarie, questo sarebbe un inquinamento”. “Comunque, conclude poi Vendola, questi discorsi sulle regole sono un po’ nevrotici, ai gazebo ci sarà tanta gente normale e da lì salirà una grande domanda di cambiamento. Tuttavia quanto prima chiudiamo questa storia delle regole, che sta diventando fastidiosa, tanto meglio è”.

 

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