Pope Francis exchanges gifts with French President Emmanuel Macron and his wife Brigitte during a private audience at the Vatican, June 26, 2018. Alessandra Tarantino/Pool via Reuters

Vaticano, Macron in visita da Papa Francesco

Il colloquio tra il Papa e Macron è durato ben 57 minuti, e c’è stato spazio anche per una riflessione congiunta circa le prospettive del progetto europeo. Di questo Macron ha parlato anche con il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato, e l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.

Il presidente francese è giunto in Vaticano, accompagnato dalla moglie Brigitte e dal seguito. Il corteo di auto del capo di Stato francese è entrato in Vaticano attraverso Piazza San Pietro e l’Arco delle Campane e, accolto dal picchetto d’onore delle Guardie Svizzere, è arrivato nel Cortile di San Damaso. A salutare per primo il Presidente francese, il prefetto della Casa Pontificia mons. Georg Gaenswein.  Macron, in completo blu, camicia bianca e cravatta scura, con al fianco la signora Brigitte in abito nero, dopo mons. Gaenswein ha salutato i dignitari in attesa nel Cortile di San Damaso.

Nel corso dei cordiali colloqui – si legge in una nota del Vaticano – sono stati sottolineati i buoni rapporti bilaterali esistenti tra la Santa Sede e la Francia, ed è stato rilevato, con particolare riferimento all’impegno della Chiesa, il contributo delle religioni alla promozione del bene comune del Paese. Sono state quindi affrontate questioni globali di interesse condiviso, quali la protezione dell’ambiente, le migrazioni e l’impegno a livello multilaterale per la prevenzione e la risoluzione dei conflitti, specialmente in relazione al disarmo. La conversazione – conclude la nota – ha inoltre consentito uno scambio di valutazione su alcune situazioni di conflitto, particolarmente nel Medio Oriente e in Africa.

Al momento dello scambio dei doni, dopo il colloquio privato e la presentazione del seguito nella Sala della Biblioteca, il presidente francese Emmanuel Macron ha regalato al Papa un’edizione storica del libro di Georges Bernanos ‘Diario di un curato di campagna’. ‘L’ho letto. Molte volte. Mi ha fatto bene’, ha detto il Pontefice a Macron nel ricevere il dono.

Nel regalare il medaglione di San Martino che dona il suo mantello al povero, papa Francesco ha spiegato al presidente francese: ‘È una medaglia realizzata da un artista romano del secolo scorso. Ritrae San Martino. E vuole sottolineare la vocazione dei governanti in aiuto dei poveri. Tutti siamo poveri’. Il Pontefice ha anche donato a Macron i suoi documenti Evangelii gaudium, Laudato Sì, Amoris Laetitia, Gaudete et exsultate e l’ultimo Messaggio per la Giornata mondiale della pace.

Il presidente francese è arrivato poco dopo le 15 alla Basilica di San Giovanni in Laterano per ricevere il titolo di ‘protocanonico d’onore del capitolo lateranense’, rinnovando così un’antica tradizione del 1604, inaugurata da re Enrico IV dopo aver abiurato il protestantesimo. Risale al medioevo la tradizione che lega basilica di San Giovanni in Laterano, cattedrale di Roma, alla Francia – ‘figlia prediletta della Chiesa’ fin dai tempi di Clodoveo I – e ai suoi regnanti. Dopo che Enrico IV donò alla basilica di San Giovanni l’abbazia di San Pietro di Clairac, il capitolo, per ringraziare il sovrano, fece scolpire una sua stata in bronzo. Non solo: il capitolo insigne Enrico IV del titolo di protocanonico d’onore e ancora oggi, ogni anno, il 13 dicembre, data di nascita di Enrico IV, nella cattedrale si celebra la ‘Missa pro natione gallica’. Nell’ultima che è stata celebrata, il 13 dicembre scorso, l’arcivescovo vicario De Donatis ha ricordato le antiche tradizioni che legano la basilica alla Francia. Da quando il re Enrico IV ha istituito questa Messa – ha scritto monsignor De Donatis in un messaggio letto in francese da un diacono – essa non ha mai cessato di essere qui celebrata, richiamando la comunità francese a Roma che viene alla sede del successore di Pietro a pregare per la prosperità del proprio Paese. Negli anni Cinquanta del XX secolo, la tradizione di prendere possesso del titolo  è stata ripresa dal presidente Ren Coty. Ne hanno poi seguito l’esempio Charles De Gaulle, Valery Giscard d’Estaing, Jacques Chirac e in tempi recenti Nicolas Sarkozy, che ricevette il titolo il 20 dicembre 2007.

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