Una ragazza esce in lacrime dall'androne di Cà Farsetti, sede del Municipio di Venezia, dove è stata allestita la camera ardente per Valeria Solesin, la ragazza veneziana uccisa nell'attentato al Bataclan di Parigi, 22 novembre 2015. ANSA/ANDREA MEROLA

Valeria Solesin, il fidanzato: ‘Morta tra le mie braccia’

Arrivano silenziosi, qualcuno con un fiore, qualcuno lasciando un pensiero nel libro delle condoglianze, qualcun altro assorto per una preghiera o un segno di croce. Una partecipazione quasi tutta di gente comune, commossa e sentita, un lento pellegrinaggio alla camera ardente di Valeria Solesin, uccisa a 28 anni dai terroristi a Parigi. La bara di legno chiaro, è adagiata su un tappeto nell’androne del Municipio di Venezia, a Ca’ Farsetti, ai lati fanno servizio d’onore i vigili urbani. Accanto al feretro i genitori di Valeria, papà Alberto e mamma Luciana, raccolti in un dolore dignitoso e schivo, con gli occhi, talvolta, persi nel vuoto. A metà giornata mamma e papà sono stati raggiunti dal figlio Dario e dal fidanzato della giovane vittima, Andrea Ravagnani. Sul feretro spiccano i fiori bianchi, molti altri sono adagiati davanti. A rendere omaggio a Valeria anche un mazzo di fiori della città di Parigi e di Emergency. C’è chi ha lasciato anche un orsetto piccolo di peluche. Già prima che la camera ardente fosse aperta, una folla di un centinaio di persone si è raccolta sull’area antistante il Comune per accompagnare il feretro nel suo ultimo viaggio. Tra i primi a portare conforto ai genitori di Valeria, il sindaco della città lagunare, Luigi Brugnaro, visibilmente commosso, che ha preceduto la presenza di centinaia di persone e del Patriarca, mons. Francesco Moraglia. E’ il segno della partecipazione e della pietà di fronte ad una morte che ha lasciato attonita non solo Venezia, ma anche tutto il paese. ‘Cerchiamo di dare conforto, se di conforto si può parlare’ dice un ragazzo. ‘Valeria è stata portata via in maniera barbara. Mi stringe il cuore’ aggiunge una signora che chiede ai giornalisti di ‘avere rispetto davanti a quei familiari affranti’. Non sono una persona capace di odiare. È inutile ragionare su come sono andate le cose. Io non ho voluto sapere, ha detto Alberto Solesin, il papà di Valeria, la giovane dottoranda veneziana uccisa nell’attentato al teatro Bataclan di Parigi. Valeria Solesin è stata colpita da una delle prime raffiche sparate dai terroristi al Bataclan, mentre era assieme al fidanzato, Andrea Ravagnani, ed è morta per dissanguamento tra le braccia del ragazzo che la proteggeva. E’ la ricostruzione fornita dal fidanzato e dagli amici ai Carabinieri di Venezia mentre nella città si apre la camera ardente per la giovane rimasta uccisa nell’attentato al Bataclan. Andrea, la sorella Chiara ed il fidanzato di lei, Stefano Peretti non si sarebbero in realtà mai separati da Valeria: ‘Andrea ha tenuto stretto a sé il corpo della fidanzata’. La separazione con la giovane c’è stata quando nel teatro, due ore l’irruzione jihadista, sono intervenute le teste di cuoio francesi ed i primi soccorsi. I tre giovani sono stati sentiti ieri, per la prima volta in Italia, dai Carabinieri di Venezia su delega del procuratore aggiunto Adelchi D’Ippolito. A renderle omaggio c’erano anche il sottosegretario all’Economia, Pier Paolo Baretta, e l’esponente de la Sinistra Italiana, Stefano Fassina, Le tantissime testimonianze d’affetto alla famiglia, ha detto Baretta, sono esemplari e aumentano la necessità di rafforzare le relazioni, il rapporto tra noi. Venezia, ha aggiunto, vuol dimostrare a tutto il mondo che la cultura della tolleranza e dell’amicizia deve vincere assolutamente. Ho voluto rendere omaggio a Valeria, ha rilevato Fassina, “Ho voluto rendere omaggio a Valeria, una ragazza che ha rappresentato la meglio gioventù italiana ed europea. Spero possa essere d’esempio a tutti, sia coetanei, sia alle generazioni più giovani, perché la vita di Valeria ha rappresentato quello che vorremmo fosse il nostro mondo, l’Italia, l’Europa e il suo sacrificio ci deve rendere più determinati a combattere e a sconfiggere chi invece vorrebbe portarci nell’odio e nel buio. I funerali saranno celebrati domani 24 novembre in Piazza San Marco, a Venezia.

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