Vaccino Coronavirus, la Russia arriva prima: l’annuncio di Putin e il test sulla figlia

Mentre galoppa il Covid nel mondo, con i casi accertati che superano quota 20 milioni, di cui un quarto negli Stati Uniti, seguono Brasile e India, e oltre 730mila vittime, ecco che arriva l’annuncio ufficiale di Putin: “Abbiamo il vaccino, l’ho già provato su mia figlia”.

Vaccino, l’annuncio di Putin

Una notizia che in pochi si aspettavano, degna dell’uomo forte della Russia, che ha annunciato al mondo che il suo ministero della Sanità ha registrato il primo vaccino contro il Coronavirus e che sua figlia ne ha già ricevuto una dose.

Battuta in corsa la formula che arriva da Pomezia e Oxford– ma c’è da capire quale sia davvero la sua efficacia e quali gli effetti collaterali – sviluppato dall’Istituto Gamaleya di Mosca, il vaccino ha ricevuto il via libera del ministero della Sanità e una delle prime a testarlo sarebbe stata la figlia di Putin. Il presidente ha fatto sapere che il vaccino ha provocato alla figlia una leggera febbre a 38, poi sparita poco tempo dopo.

Putin ha affermato che il vaccino, sviluppato localmente, ha ricevuto l’ok dopo meno di due mesi di test sugli esseri umani. Il ministro della Sanità Mikhail Murashko ha detto che il vaccino “si è dimostrato altamente efficace e sicuro”, salutandolo come un grande passo verso la “vittoria dell’umanità” sul Covid-19. Secondo Mosca, ha superato tutti i controlli richiesti e i suoi funzionari hanno anticipato che hanno in programma di iniziare una vaccinazione di massa a ottobre.

Gli esperti hanno sollevato preoccupazioni sulla velocità del lavoro della Russia, suggerendo che i ricercatori potrebbero essere stati soggetti a pressioni particolari. Tra i timori che la sicurezza potesse essere compromessa, l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha esortato la Russia la scorsa settimana a seguire le linee guida internazionali per la produzione del vaccino contro il Covid-19.

Il vaccino russo, peraltro, non è nell’elenco dei sei vaccini dell’OMS che hanno raggiunto la fase tre degli studi clinici, che prevedono test più diffusi sugli esseri umani.

Al momento, sono 165 i vaccini contro il Coronavirus in fase di sviluppo in tutto il mondo, di cui 27 già in fase di sperimentazione sull’uomo. Ma a preoccupare, di fronte a interessi economici e commerciali di portata straordinaria legati al vaccino Covid, non è solo la sua potenziale efficacia, ma anche la sua distribuzione. Già si parla infatti di ‘nazionalismo da vaccino’.

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