(FILES) This file photo taken on December 21, 2016 shows US President-elect Donald Trump speaking to reporters at Mar-a-Lago in Palm Beach, Florida. US President-elect Donald Trump said December 24, 2016 he intends to dissolve his controversial philanthropic foundation to avoid conflicts of interest, but the move was quickly complicated by an ongoing legal probe. Trump's sprawling portfolio of US and overseas business interests and holdings -- as well as his Donald J Trump Foundation -- have come under increased scrutiny in the weeks since his election. The shuttering of his charity would be his first big step to avoid a brewing storm of potential conflicts of interest. / AFP PHOTO / JIM WATSON

Usa: intelligence, russi hanno informazioni compromettenti su Trump

Donald Trump potrebbe essere stato esposto al rischio di ricatti da parte dellla Russia dal momento che agenti di Mosca affermano di avere informazioni compromettenti, di natura personale e finanziaria, riguardo al presidente eletto. E’ quanto è stato riferito dai vertici dell’intelligence americana durante i briefing che hanno avuto la scorsa settimana con il presidente Barack Obama e con Trump, ha rivelato nella notte la Cnn citando diverse fonti ufficiali Usa. Le nuove accuse alla Russia sono contenute in un rapporto di due pagine, allegato al più ampio rapporto condotto dai servizi sulle interferenze russe nelle elezioni di novembre, basato sui memo presentati da un ex agente britannico che in passato ha collaborato con l’intelligence americana che quindi lo ritiene una fonte affidabile.

I vertici dell’intelligence americano, il direttore del National Intelligence James Clapper, dell’FBI James Comey, della CIA John Brennan, e della NSA Mike Rogers, hanno deciso di inserire questo documento, su cui l’Fbi sta lavorando per trovare eventuali verifiche esterne, per dimostrare che Mosca avrebbe preparato dossier contro entrambi i partiti politici americani, ma avrebbe diffuso solo le informazioni riguardo ad Hillary Clinton ed i democratici. La Cnn sostiene di aver visionato i documenti originali, in tutto 35 pagine, da cui sono state poi estratte le due pagine allegate al briefing dell’intelligence la scorsa settimana. I memos riguardo alla possibilità che i russi avessero materiale compromettente su Trump in effetti hanno iniziato a circolare già la scorsa estate, frutto dell’attività di ricerca prima di gruppi repubblicani anti-Trump e poi dei democratici.

Secondo quanto ha ricostruito la Cnn, il 9 dicembre scorso il senatore repubblicano John McCain consegnò il fascicolo dei memo, datati dal giugno al dicembre 2016, a Comey, affermando di aver ricevuti da un ex diplomatico britannico che aveva lavorato a Mosca. Ma in realtà l’Fbi aveva già avuto le copie dei rapporti compilati fino all’agosto 2016, perché l’ex agente dell’MI6 li aveva consegnati ad un agente dell’Fbi a Roma. Ora le agenzie ufficiali di intelligence hanno controllato il lavoro di questo ex agente britannico – che dopo aver lavorato in Russia negli anni ’90 ora ha un’agenzia privata di intelligence – e della sua vasta rete in tutta Europa, ritenendo le sue fonti abbastanza credibili da inserire le informazioni nei rapporti presentati a Trump e Obama. Lo stesso materiale è stato poi presentato ai leader di maggioranza ed opposizione di Camera e Senato.

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