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La polizia americana ha annunciato di aver arrestato 103.492 persone che hanno attraversato illegalmente la frontiera tra il Messico e gli Stati Uniti nel mese di marzo, numero record dall’arrivo alla presidenza di Donald Trump. Le minacce di chiudere il confine da parte del magnate non hanno frenato i flussi di migranti diretti senz’autorizzazione negli Usa, che avevano già avuto un picco a febbraio con 76.500 fermi. A causa della frustrazione per la mancanza di risultati nel contrasto all’immigrazione illegale, Trump domenica ha annunciato la rimozione della ministra dell’Interno, Kirstjen Nielsen. A marzo la metà degli arresti (57.271) è stata costituita da “unità familiari” e da 9.348 minori non accompagnati, secondo i dati dell’agenzia federale delle dogane e della protezione delle frontiere. In maggioranza, le persone che attraversano il confine in modo non autorizzato si presentano alle autorità per depositare la loro domanda d’asilo.
In tutto, dall’inizio dell’anno fiscale, nell’ottobre 2018, più di 400mila persone sono state arrestate alle frontiere, secondo i dati ufficiali. Dopo aver posto decine di migliaia di persone nei centri di detenzione, il governo di Washington ha deciso di rinviare i richiedenti asilo verso il Messico, perché vi attendano l’esito delle loro richieste. La decisione è però stata dichiarata illegale lunedì da un tribunale federale di San Francisco. Trump la scorsa settimana ha minacciato il Messico di chiudere la frontiera, denunciando quella che definisce l’inazione del Messico verso i migranti centramericani che l’attraversano nel tentativo di raggiungere gli Usa.
