Usa 2016, il New Hampshire sceglie Sanders e Trump

 

Storia di due vittorie annunciate. Le primarie del New Hampshire, come ampiamente anticipato dai sondaggi, vedono Donald Trump trionfare nettamente tra i candidati repubblicani alla Casa Bianca. Mentre in campo democratico Bernie Sanders surclassa Hillary Clinton con oltre 20 punti di vantaggio. Con il 35 per cento delle preferenze, Trump ha la meglio su John Kasich (fermo al 16%) e Ted Cruz (al 12%). Jeb Bush ha ottenuto l’11 per cento delle preferenze, come Marco Rubio. In casa democratica, Sanders ha stravinto con il 60% delle preferenze contro il 38% di Hillary Clinton. ‘Ciò che è iniziato la scorsa settimana in Iowa, ciò che gli elettori del New Hampshire hanno confermato stasera, non è niente di meno che l’inizio di una rivoluzione politica. E’ una rivoluzione politica che unirà decine di milioni di persone’, ha dichiarato il senatore democratico. La gente nel New Hampshire ha mandato un profondo messaggio all’establishment politico, all’establishment economic, e anche all’establishment dei media. Quello che la gente ha detto è che, di fronte all’enorme crisi che il nostro Paese affronta, è troppo tardi per gli stessi vecchi establishment politico ed economico. La gente vuole un cambiamento vero. In casa repubblicana, invece, Trump ha parlato di un’America che tornerà ad essere grande: ‘Faremo sì che l’America torni ad essere grande, batteremo la Cina e il Giappone. Batteremo il Messico sul piano commerciale. Avremo la meglio su tutti questi Paesi che ci portano via tanto del nostro denaro, tutti i giorni. Non succederà più. Abbiamo i più grandi imprenditori nel mondo che mi chiamano in continuazione e vogliono essere coinvolti. Faremo qualcosa di così positivo e così rapidamente e in modo così forte e il mondo tornerà a rispettarci, credetemi’. Il ‘Granite State’, che spesso ha regalato risultati imprevedibili, non delude neanche stavolta, e regala una grande, doppia sorpresa, come la resurrezione di Jeb Bush da una parte e il tonfo del suo ex pupillo Marco Rubio dall’altra. L’ex governatore della Florida, autore finora di una campagna elettorale incolore che lo ha relegato in fondo a tutti i sondaggi, si rende protagonista di un clamoroso testa a testa per il terzo posto con l’ultraconservatore Ted Cruz. Un duello fino all’ultimo voto dietro all’altra rivelazione di queste primarie repubblicane, il governatore dell’Ohio John Kasich, che finisce secondo alle spalle del tycoon newyorchese. ‘La campagna non e’ morta’, esultano al quartier generale di Bush, dove nella notte del New Hampshire si respira un clima di rinascita. E forse, piu’ della vicinanza della madre Barbara che negli ultimi giorni non lo ha mollato un minuto, a costruire questa piccola-grande vittoria di Jeb e’ stato lo scivolone di Rubio. Il giovane senatore di origini cubane ha pagato a caro prezzo, con un quinto posto, l’ultimo disastroso dibattito televisivo, che ha messo a nudo molte delle sue vulnerabilita’. La sfida di Jeb ora, in vista delle primarie nel sud del Paese e’ quella di ricompattare l’establishment del partito repubblicano attorno alla sua candidatura. Convincendolo a lasciare al suo destino proprio Marco Rubio, su cui molti avevano puntato nelle ultime settimane. E imponendosi come l’unico moderato che puo’ vincere la nomination repubblicana impedendo che finisca nelle mani di due ‘estremisti’ come Donald Trump e Ted Cruz. Anche se dovra’ fare i conti con un altro moderato venuto alla ribalta in New Hampshire, che è John Kasich. Sul fronte democratico la batosta presa da Hillary non e’ da poco. I sondaggi non lasciavano sperare in una vittoria, ma l’obiettivo dell’ex first lady era quello di limitare i danni. L’operazione non e’ riuscita, e ora si pensa alla rivincita in South Carolina a fine febbraio e nel ‘Supertuesday’ del primo marzo, giorno in cui si votera’ in una decina di stati, molti dei quali considerati roccaforte dei Clinton. Mi congratulo con il senatore Sanders, ha detto Hillary, ammettendo gia’ ai primi risultati la sconfitta, ma sono io che rappresento la vera svolta: ‘So che ho molto lavoro da fare, e lavorero’ piu’ di ogni altro e lottero’ per ogni voto. E alla fine vinceremo insieme la nomination e queste elezioni’. Accanto sul palco il marito Bill e la figlia Hillary. Intanto i vertici del Grand Old Party esultano, definendo la sconfitta di Hillary ‘devastante’. La vera festa pero’ e’ da Sanders: ‘Vinceremo in tutto il Paese, perche’ la gente vuole il vero cambiamento’.

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