‘Uomo Tra Gli Uomini’, al Teatro Sistina di Roma oggi e domani

 

Oggi e domani in occasione del 2° anniversario della canonizzazione di Giovanni Paolo sarà in scena al Teatro Sistina di Roma ‘Uomo tra gli uomini. Cos’è la santità se non un sì’, musical in due atti inserito tra gli eventi culturali ufficiali del Giubileo, con il Patrocinio del Pontificio Consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione presieduto da Mons. Rino Fisichella. Rappresentato presso i Musei Vaticani, lo spettacolo ha commosso tutti gli Ambasciatori dei 25 Paesi accreditati presso la Santa Sede. Tra suggestive scenografie, musiche e coreografie, sul palcoscenico si rivivono eventi di storia contemporanea che trasportano il pubblico dal Muro di Berlino al Muro del Pianto di Gerusalemme, dalle baraccopoli dell’India alle strade di Roma. Ideatrice e regista dell’opera è Sabrina Morante. L’opera si avvale delle musiche originali di Erika Provinzano, con gli arrangiamenti di Luigi Montagna, e delle coreografie di Paola Leste. Nel cast sono presenti interpreti, danzatori e performers professionisti, insieme ad attori e ballerini emergenti della scuola di danza e musical Danzarmonia Academy: Marco Gerace (acrobata e coach degli acrobati di Notre Dame), il Duo Berlal (performers di acrobatica aerea) e tra i cantanti-attori:  Lavinia Fiorani, Domenico Tiburzi, Rachele Giannini e Valerio De Negri. Dietro il musical ‘Uomo tra gli uomini. Cos’è la santità se non un sì’, c’è sicuramente il trascorso di Sabrina Morante come persona laica che aveva rifiutato la religione e la Chiesa. Successivamente, e per vicende personali, ha cambiato orientamento ed ha trasferito in questo musical una parte del suo percorso di vita che indica la possibilità di una rinascita. Ha voluto, al contempo, rendere omaggio al grandissimo uomo che è stato Giovanni Paolo II, un uomo che si è aperto a tutti gli esseri umani indistintamente, aprendo le braccia a tutti e senza alcuna distinzione. Le azioni che ha compiuto durante il suo pontificato sono ormai storia e basterà pensare alla riconciliazione col popolo ebraico, alla caduta del Muro di Berlino e agli altri eventi legati al suo pontificato. Papa Giovanni Paolo II rappresenta ‘Il Bene’. A fianco di questo ‘Il Male’, perché non si può fingere che il male non esista. Fingere che non esista il male vorrebbe dire affermare che non esista il bene. L’opera, sia chiaro, non è di stampo cattolico perché è un’opera rivolta a tutti e vuole raccontare la storia degli uomini attraverso gli uomini. Uomo tra gli uomini non è la storia di Giovanni Paolo II, ma  il racconto di vicende umane attraverso i ricordi del pontificato di un grande uomo e la suggestione del ‘Male’. ‘Uomo Tra Gli Uomini’ è un musical tridimensionale che viene racchiuso in uno sfondo su cui si staglia, senza mai essere realmente presente e visibile, ma solo evocata o richiamata, la figura di Giovanni Paolo II. Naturalmente esiste, ed è ovvia, una dimensione spirituale. Le musiche sono, come si diceva, di Erika Provinzano che ha letto la bozza del copione e due testi e si è trovata subito in sintonia con l’idea della Moranti. Il musical  è un mix di genere e contaminazioni, perché è lirico, ma è anche rock, grazie agli arrangiamenti di Luigi Montagna, che un musicista metal che ha inserito le parti più forti. La trovata drammaturgica è quella di raccontare il bene attraverso la visione malvagia e contorta del male. Nello spettacolo si trova l’umanità rappresentata da un gruppo di amici che, spinti dagli insegnamenti del Papa, sperimentano una rinascita esistenziale. Dall’altro è presente il personaggio del Male, protagonista-antagonista del musical. Il filo conduttore è la storia di questi amici che si ritrovano per caso dopo 20 anni alla veglia funebre di Giovanni Paolo II. Si riuniscono a casa di uno di loro e sfogliando un album di ricordi cominciano a raccontarsi. Nei loro racconti esce fuori il modo in cui il male si è insinuato nelle loro vite e, allo stesso tempo, si racconta la Storia nel suo mutare nel tempo. Anche  le coreografie, di Paola Leste, evocano simbolicamente quello che i ragazzi raccontano. Alla fine si torna nel reale e avviene la trasformazione, l’evoluzione della storia con gli amici del salottino che lanciano il loro messaggio di speranza e rinascita. Non è la classica lotta tra ‘Bene e Male’, perché tutto è talmente sfumato che spesso il bene e il male confinano labilmente quasi confondendosi. Il Male (Interpretato da Antonio Melissa) è la seduzione, che deve farsi appetibile all’uomo, ma, alla fine, costringe a una scelta. L’uomo al centro, la figura straordinaria di Giovanni Paolo II, e poi il suo antagonista. Questo lavoro nasce dalla voglia di far rivivere sul palco le emozioni umane dando un segnale di speranza e di rinascita, perchè la ‘santità’ non è qualcosa di inaccessibile e riservata a pochi, ma è alla portata di tutti. Santità è dire sì ogni giorno alla missione che ognuno di noi ha. Come scrisse il Papa nella enciclica Veritatis Splendor: ‘Tu puoi appartenere a qualsiasi confessione religiosa, ma c’è un posto dentro di te che si chiama coscienza dove parla la voce di Dio; tu puoi metterla a tacere ma quella voce c’è. La santità è rappresentata dal dire sì alla tua missione’. Un musical non narrativo ma evocativo del Papa polacco, come spiega la Moranti, in cui la figura di Wojtyla non appare mai sulla scena ma solo attraverso ricordi, racconti, esperienze, fotogrammi di vita di gente comune, in un continuo equilibrio tra bene e male.

Roberto Cristiano

 

 

 

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