Unioni civili tra famiglia e diritti

Lo slittamento del dibattito sulle unioni civili al Senato, spostato al 28 gennaio, non deve significare una manomissione del testo. Le preoccupazioni che si sono manifestate a proposito della equiparazione con il matrimonio sono infondate visto che nel testo si parla di ‘formazioni sociali specifiche’, accogliendo in questo modo le osservazioni della Consulta. ‘Cosi’ come va approvata la parte che riguarda la stepchild adoption che, tra l’altro, non e’ stata collegata dalla sentenza della Corte Costituzionale al tema della incostituzionalita’ della proposta di legge. Occorre ricordare infatti che ‘l’adozione co-parentale di bambini nella coppia’ vige nella gran parte dei Paesi europei’, dichiara Cesare Damiano. Questo è uno dei punti che stanno animando in modo intenso il dibattito sulle unioni civili. ‘Un bel momento perché il dialogo e il confronto premiamo e il lavoro svolto in queste settimane porta il Pd a una sempre maggiore unità con un testo in grado di trovare ampi consensi. I miglioramenti possibili possono unire Pd e trovare un’ampia convergenza a partire dalle forze che lo hanno votato in Commissione’, dichiara il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo Pd in commissione Giustizia. L’Italia, da questo punto di vista, non completamente esteso, può voltare finalmente pagina e stare al pari dei Paesi più avanzati senza più subire richiami, come è avvenuto da parte del segretario del consiglio d’Europa. La legislazione europea e i pronunciamenti della Corte costituzionale sono state la bussole del ddl 2081 e le soluzioni che sono state individuate consegnano una base di confronto in aula che va nella direzione della famiglia e nella crescita dei diritti civili. Fatta salva ovviamente la libertà di coscienza di ciascun parlamentare e se l’approvazione del disegno di legge sulle unioni civili dovesse avvenire per il costituirsi di una maggioranza nuova e diversa da quella che sostiene oggi il governo, sarebbe inevitabile l’apertura di un chiarimento politico in Parlamento. Il ricorso sempre più frequente del Governo a pratiche trasformistiche e al voto di fiducia per far approvare i provvedimenti, unito alla eccessiva decretazione d’urgenza e allo strozzamento del dibattito parlamentare, non fanno altro che degradare la democrazia e allontanare sempre di più i cittadini dalla politica e dalle Istituzioni con il pericolo, ad esempio, dell’avanzata dei movimenti anti-sistema come i 5 stelle. Nessuna divisione invece tra i vescovi sui temi della famiglia e delle unioni civili. I vescovi, ha detto il presidente Cei, il cardinale Angelo Bagnasco, sono uniti e compatti nel condividere le difficoltà e le prove della famiglia e nel riaffermarne la bellezza, la centralità e l’unicità ed insinuare contrapposizioni e divisioni significa non amare né la Chiesa né la famiglia. Sogniamo un Paese a dimensione familiare, dove il rispetto per tutti sia stile di vita, e i diritti di ciascuno vengano garantiti su piani diversi secondo giustizia. E’ importante l’attenzione alla famiglia, perché le sia conferita la centralità che le spetta sia nella Chiesa, quale soggetto attivo dell’evangelizzazione, sia nella società. Mai dobbiamo dimenticare l’identità propria della famiglia e la sua importanza per la stabilità e lo sviluppo economico del Paese, nonché l’imprescindibile ruolo che riveste per l’educazione delle nuove generazioni. La famiglia è uno scrigno di relazioni, di generazioni e di generi, di umanesimo e di grazia nel quale vi è una punta di diamante che sono i figli. Il loro vero bene deve prevalere su ogni altro, poiché sono i più deboli ed esposti e non sono mai un diritto, poiché non sono cose da produrre; hanno diritto ad ogni precedenza e rispetto, sicurezza e stabilità. Hanno bisogno di un microcosmo completo nei suoi elementi essenziali, dove respirare un preciso respiro: ‘I bambini hanno diritto di crescere con un papà e una mamma. La famiglia è un fatto antropologico, non ideologico’. I credenti hanno il dovere e il diritto di partecipare al bene comune con serenità di cuore e spirito costruttivo, così chiude Bagnasco difendendo chi interviene nel dibattito sulle unioni civili, senza però citare esplicitamente il Family Day di sabato. L’arcivescovo ribadisce tuttavia che spetta ai laici, come già indicato dal Concilio Vaticano II, di iscrivere la legge divina nella vita della città terrena. Assumano la propria responsabilità alla luce della sapienza cristiana e facendo attenzione rispettosa alla dottrina del Magistero. Ancora polemiche, quindi, sulle unioni civili a due giorni della manifestazione delle famiglie arcobaleno che, secondo gli organizzatori, ha portato un milione di persone in piazza. Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, interviene di nuovo sulla polemica per la scritta luminosa ‘Family Day’ comparsa sul Pirellone e incalza il ministro dell’Interno a fare una scelta. Angelino Alfano, ministro dell’Interno e leader di Ncd, se passa il ddl Cirinnà sulle unioni civili dovrà scegliere fra la comoda poltrona di ministro e la coerenza ai principi, e di questo è convinto il presidente della Lombardia, Maroni: ‘Sono stato attaccato duramente e minacciato dalle anime buone della sinistra che hanno doppia morale’. Il presidente della Lombardia torna a difendere la decisione di illuminare il Pirellone con la scritta Family Day: ‘Questa è la posizione ufficiale della Regione Lombardia. Ma perché io non posso fare questo e Pisapia, che ha illuminato la facciata del Comune con i colori arcobaleno della manifestazione di sabato può farlo? Perché la Boldrini, presidente della Camera, si schiera apertamente per le adozioni gay può farlo e io no? E’ la solita ipocrisia della sinistra’. Maroni ha detto di difendere la Costituzione italiana: “Sono per i diritti di tutti, ma la famiglia, così come intesa dalla Costituzione dalla nostra storia, è un’altra cosa. Io difendo la nostra civiltà. Se due vogliono stare insieme benissimo, ma non possono pensare di adottare un figlio perché i bambini non possono avere genitore 1 e genitore 2. Devono avere mamma e papà. Ed è per questo che sarà al Family Day a testimoniare la mia posizione a difesa della Costituzione. Detta da un leghista può sembrare una cosa particolare ma è la verità.

Roberto Cristiano

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