Unioni Civili e Marinello: ‘Grandi marchi usano diritti civili a fini commerciali’

‘Non si può tollerare che grandi aziende usino a fini commerciali i diritti civili, promuovendo tra i consumatori iniziative e campagne varie, utili solo ad aumentare il volume del fatturato. Si utilizza il dibattito politico sfruttando le aspettative delle persone che rivendicano diritti, in cambio di pubblicità gratuita’, dichiara il Presidente della Commissione Ambiente di Palazzo Madama Giuseppe Marinello, senatore di Area Popolare, commentando le iniziative promosse da alcuni grandi marchi alla vigilia dell’arrivo in Parlamento del Ddl sulle Unioni Civili: ‘Ikea, Coop, Vitasnella e Real Time, se proprio vogliono farsi pubblicità comprino spazi contribuendo all’economia del sistema editoriale. Sfruttare l’emotività delle persone per richiamarle a fare acquisti, è marketing becero’. Il mercato è entrato di prepotenza nel dibattito sulle unioni civili, schierandosi a favore del mondo Lgtb. Non sorprende perché in fondo da anni sappiamo che i consumatori omosessuali, alla stregua dei single, sono più appetibili perché hanno una capacità di spesa superiore a quella degli etero che hanno famiglia. Dolce & Gabbana, ad esempio,  ora mette i bambini sintetici sulle magliette. La cronaca degli ultimi anni ha insegnato agli imprenditori che non è concesso simpatizzare per la famiglia e,  da Guido Barilla a Domenico Dolce, diversi big dell’industria hanno dovuto fare i conti con gli araldi della propaganda gay e con la loro chiamata al boicottaggio, riparando poi in una più o meno frettolosa pubblica ammenda, fino ad arrivare a vere e proprie inversioni a U. Dolce & Gabbana dopo la dichiarazione di Dolce sui bambini sintetici, che portò a una reazione furibonda di Elton John, in queste settimane ha allargato alle coppie gay la sua collezione ‘D&G family’, finora incentrata sulla famiglia. Su magliette e borse ora campeggiano coppie di uomini o di donne con bambini in braccio.  Decisamente più avveduta la comunicazione di Ikea, che in queste ore ha lanciato in tutti i punti vendita italiani quella che vorrebbe essere una contro-manifestazione con l’invito a tutti i soci della carta fedeltà ‘Ikea family’ a scambiarsi baci, per celebrare la propria idea di famiglia. Non solo, il colosso svedese ha anche lanciato una campagna pubblicitaria ad hoc, con lo slogan ‘Per fare una famiglia non c’è bisogno di istruzioni’. L’immagine sono tre coppie di bulloni e brugole, combinati in modo da far pensare a coppie etero e gay. Non è la prima volta che Ikea fa una scelta del genere perché già nel 2011 il gruppo diffuse una pubblicità in cui diceva che i suoi negozi erano ‘aperti a ogni tipo di famiglia’, con una coppia gay che entrava in un punto vendita.

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