‘Unioni Civili’ e Lorenzin: ‘No ad adozione da utero in affitto’

‘Contro l’utero in affitto la sanzione amministrativa è inutile, perché deve essere reato penale con inadottabilità’, scrive in un tweet il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che propone in alternativa lo stralcio dal testo sulle unioni civili. E mentre il Pd cerca di riannodare i fili in vista dell’assemblea di domani, che si annuncia infuocata, al Senato il presidente Pietro Grasso ha sul tavolo il dossier degli oltre mille emendamenti sulle Unioni civili: ‘È un’ipotesi in campo che vengano dichiarati inammissibili tutti gli emendamenti cosiddetti ‘supercanguri’ presentati al ddl Cirinnà. Sto valutando tutte le ipotesi e tutti gli scenari potendo avere finalmente un fascicolo di soli 1.200 emendamenti al netto delle valutazioni di ammissibilità’.  L’assemblea del Pd, convocata per regolamento ma senza un ordine del giorno specifico, è molto a rischio di deflagrazione per gli scontri tra correnti che, in tempi di legge sulle unioni civili, sono tornate a mettere paletti e richieste, anzi, nel caso dei cattodem renziani, hanno trovato nei diritti civili il loro battesimo. Renzi chiamerà il partito alla responsabilità di governare l’Italia dopo averla fatta uscire dalla crisi. Ma se è vero che il premier ostenta distacco rispetto alle divisioni del Pd, al Nazareno si ipotizzano scenari per rilanciare il partito anche in vista delle elezioni politiche. E una delle road map che si ipotizza prevede il referendum sulle riforme ad ottobre 2016 e l’anticipo del congresso del Pd, nel caso di vittoria del referendum, ad inizio 2017, molto prima dei tempi previsti per statuto. In questo modo, con una leadership consolidata, Renzi potrebbe mettere a tacere le correnti e ridimensionare il ruolo della sinistra interna. Anche perchè, in prospettiva 2018, i posizionamenti tra correnti sono destinati ad accentuarsi. Basta guardare la rissa scoppiata per le unioni civili che ha aggiunto al panorama dem una nuova area, quella dei cattodem, che unisce i cattolici dell’area Franceschini ad alcuni fedelissimi renziani, come Rosa Maria Di Giorgi e Stefano Lepri. Lo scenario del congresso anticipato non sarà, però, al centro dell’assemblea di domani anche se uno dei punti su cui batterà la minoranza di Roberto Speranza e di Gianni Cuperlo. Nei passaggi decisivi su tutte le riforme fondamentali, come il jobs act, il ddl Boschi e le unioni civili, è il ragionamento della sinistra, il Pd va in mille pezzi, perchè manca un dibattito democratico e stavolta, siccome Renzi non richiama ad una linea precisa sulle unioni civili, anche alcuni tra i suoi fedelissimi alzano la testa e siamo al caos. E’ smentito il fatto che la minoranza abbia chiesto a Renzi di mettere la fiducia sul ddl Cirinnà. L’accusa della sinistra al leader dem sulle unioni civili domenica sarà quella della timidezza, di non buttarsi a corpo morto su una riforma proprio da lui promessa alle primarie. Attacco che Renzi respingerà al mittente, rivendicando il merito di aver portato per primo in Parlamento un dibattito, e una riforma sulle unioni di fatto, che l’Italia aspetta da sempre. E assicurando che nei punti-chiave, i diritti anche per le coppie omosessuali, la legge sarà portata a casa. Il partito resta comunque diviso. ‘Le leggi si fanno se ci sono i numeri. Ad oggi in Senato il Pd non è autosufficiente, non lo è nemmeno se sommiamo i voti di Sel. Quindi dobbiamo creare un punto di incontro tra le forze che ci sono’, dice il Ministro Maria Elena Boschi: ‘Il fatto che per la prima volta nel nostro Parlamento si affronti questo argomento non credo rappresenti una sconfitta. Credo sia una vittoria che dopo due anni di lavoro pubblicamente sotto gli occhi di tutti si possa discutere una legge sulle unioni civili, e credo che sia un atto di coraggio di questo Parlamento. Abbiamo scelto di affrontarlo il problema, consapevoli che siamo un Governo che rappresenta sensibilità diverse. Non so quali sarà il risultato finale ma è un passo importante che se ne discuta, non solo in parlamento ma nel paese, in famiglie, nelle scuole e nelle università’.

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