Unioni civili e Grillo: ‘Libertà di coscienza’. La base dei pentastellati si spacca

Cambio di rotta per i cinque stelle sulle unioni civili. Grillo annuncia dal suo blog libertà di coscienza tanto sul nodo della ‘stepchild adoption’, quanto sul voto finale della legge, nonostante il favore espresso qualche mese fa dalla consultazione rete sul ddl Cirinnà. Il leader si giustifica spiegando che la decisione è stata presa in seguito alle tante richieste da parte di elettori, iscritti e portavoce M5s. Il nuovo ordine di scuderia apre un fronte interno al movimento, con una spaccatura che emerge nei commenti sul web, e scombussola il precario assetto politico intorno al disegno di legge. Renzi, dal canto suo, tiene ferma la sua linea perché l’obiettivo del Pd è portare a casa la legge. Sui temi sensibili come la ‘stepchild adoption’, dicono al Nazareno, deciderà il voto in aula. Certamente i dem non hanno apprezzato la svolta dei cinque stelle e i vertici del partito sostengono infatti che il dietrofront di Grillo mira ad affossare l’intera legge. Ad esultare è invece il ministro dell’Interno e leader di Ncd, Angelino Alfano convinto che ora si possa riaprire la partita e che il ddl Cirinnà potrebbe saltare. Monta però la polemica tra i grillini e sul blog fioccano i commenti al dietrofront, perlopiù negativi. I parlamentari sono portavoce dei cittadini, non possono votare secondo la loro coscienza, è la critica principale. Su Twitter impazza l’hashtag ‘#dietrofrontM5s’. Nasce anche l’hashtag ‘Io voto sì’, sostenuto da almeno una decina di senatori M5S tra i quali Airola, Bottici, Buccarella e Taverna. Quegli stessi che nei giorni scorsi avevano dichiarato il loro sì alle Unioni civili solo in assenza di modifiche sostanziali. Questo dietrofront è un’inspiegabile sponda che Beppe Grillo offre ad Alfano, dice Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay, commentando l’annuncio sulla libertà di coscienza: ‘Ci rivolgiamo ai senatori e alle senatrici pentastellati perché recuperino la compattezza che serve affinché questo Parlamento approvi una prima moderatissima legge che riconosca le famiglie formate da gay e lesbiche. Ogni tentennamento indebolisce la tenuta del testo e soffia nelle vele di chi, come il ministro Alfano, mira al naufragio di questa iniziativa di legge’. Ma perché non si fa una nuova votazione sul blog, chiede Alessio Santi. Un tema sentito, quello della decisione calata dall’alto, come si intuisce anche dal post di Salvatore, da Palermo: ‘Si deve votare tutto sulla rete. Si mettono tre o quattro punti e noi decidiamo. Altrimenti che ci stiamo a fare’. E Noemi Mandarini incalza: ‘Siete dei portavoce, la base doveva votare su questo argomento. Sono troppo delusa, davvero. Questo per me forse è troppo’. E se Federico parla di un autogol pazzesco e di pressione delle lobby vaticane, Fabrizio spiega che ignorare il voto della rete vuol dire minare le fondamenta del M5s e c’è anche chi fa una valutazione più politica: ‘Con questa decisione avete affossato la legge. Bella schifezza. Al posto di appoggiare Sel avete dato la vittoria ad Alfano & co’, è l’opinione di Michele. Un po’ la linea di Salvatore Simioli: ‘Posizione incoerente e codarda, che fa da sponda alle posizioni di gente come Giovanardi e Alfano’. C’è anche chi lancia un appello: ‘I consiglieri e gli attivisti del Movimento Cinque Stelle di Forlimpopoli ribadiscono l’invito ai parlamentari di ogni schieramento politico a votare il Ddl Cirinná nella sua versione completa ed originaria’. E c’è chi sfoga apertamente la sua rabbia: ‘Di certo il mio voto lo perderete se votate contro il Ddl Cirinná. Ero presente al primo V-Day, e ho chiuso un occhio, anche due su alcune cialtronate soprattutto scientifiche dei parlamentari e senatori 5 stelle. Ma sui diritti civili no, questo è troppo’, assicura Ilaria Simeone. ‘#‎IOvotoSI’, come si diceva, è l’hashtag lanciato su Facebook dalla senatrice del M5S Paola Taverna. A corredo della sua decisione, la Taverna aggiunge un passo di Sant’Agostino: ‘Sia che tu taccia, taci per amore. Sia che tu parli, parla per amore. Sia che tu corregga, correggi per amore. Sia che tu perdoni, perdona per amore. Sia in te la radice dell’amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene. Ama e fa ciò che vuoi’. La deputata Chiara Di Benedetto invece definisce l’uscita di Grillo un patetico tentativo di non spingersi oltre. Per il leghista Calderoli i grillini sono i nuovi democristiani, i giochi sembrano riaprirsi e il voto segreto in Aula potrebbe riservare più di una sorpresa. Se fino ad oggi i renziani contavano su un vantaggio di voti dato dal fronte ‘laico’, ora si teme che l’approvazione diventi a rischio. Si torna così a parlare della proposta di stralciare la ‘stepchild adoption’ dal ddl, per delegare il governo a riformare la legge sulle adozioni e affrontare dunque in un secondo momento il tema. Nel Pd si lavora per capire quanti voti potrebbero convergere su un emendamento di Pagliari e Del Barba che chiede di rinviare al governo l’intervento sulle adozioni. In alternativa si potrebbe decidere di approvare un ordine del giorno che impegni il Parlamento a intervenire sulla materia. Ma al Nazereno sottolineano che la ‘stepchild adoption’ ha tuttora il sostegno della maggioranza del partito e che le ipotesi alternative dovranno conquistarsi i voti in aula. La neo posizione grillina viene incassata dal capogruppo del Pd in Senato Luigi Zanda che sottolinea che la legge si farà, perché l’Europa ci invita ad approvarla rapidamente. La prossima settimana, informa Zanda, che saranno indicati i temi sui quali il Pd prevede la libertà di coscienza.

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