Unicredit, trattativa per la fusione con Monte dei Paschi: la situazione

UniCredit e il Ministero dell’Economia trattano in esclusiva sul Monte dei Paschi di Siena. Si tratta di una potenziale operazione che permetterebbe di “accelerare i piani di crescita organica e agevolare il raggiungimento di ritorni sostenibili superiori al costo del capitale”, recita una nota di Unicredit. Cosa potrebbe succedere dopo l’eventuale fusione.

Unicredit, trattativa per la fusione con Monte dei Paschi: la situazione

Dopo mesi di rumors e indiscrezioni, Unicredit esce allo scoperto. Il gruppo guidato da Andrea Orcel ha progettato un’operazione su un “perimetro selezionato” del Monte dei Paschi di Siena e ha deciso di avviare una trattativa in esclusiva con il Ministero dell’Economia. Perché c’è il coinvolgimento del Mef? Perché il Tesoro ha in mano il 64% di Mps.

Andrea Orcel ha spiegato che al momento “è presto per dire ora se il Governo sarà azionista di Unicredit“. Non è infatti ancora chiaro quale perimetro di Mps potrà acquisire, lo si saprà solo a settembre. Al momento, ciò che è sicuro è il gradimento da parte dei vertici di Siena della manifestazione di interesse. Il buon esito dell’operazione dipenderà dalla verifica della sussistenza dei presupposti considerati essenziali, della due diligence legale, patrimoniale, fiscale, contabile e industriale, e dei colloqui con il Ministero dell’Economia e con Monte dei Paschi.

Unicredit, trattativa per la fusione con Monte dei Paschi: le condizioni sul tavolo

L’operazione sarà possibile se diverse condizioni saranno soddisfatte. In primis, la neutralità rispetto alla posizione di capitale del gruppo su base pro forma. Poi una crescita importante dell’utile per azione, dopo aver considerato le possibili sinergie nette dell’operazione e in ogni caso il mantenimento dei livelli attuali di utile per azione anche prima di tener conto delle possibili sinergie al 2023.

Ma ci sono altri punti da cui dipende l’esito della trattativa, tra cui:

  • l’esclusione di contenziosi straordinari non riguardanti l’attività di ordinaria gestione bancaria e di tutti i relativi rischi legali, attuali o potenziali;
  • l’esclusione dei crediti deteriorati;
  • adeguata copertura di eventuali ulteriori rischi di credito.

Monte dei Paschi di Siena ha quasi 4 milioni di clienti, 80 miliardi di euro di crediti alla clientela, 87 miliardi di depositi della clientela, 62 miliardi di euro di masse in gestione e 42 miliardi di masse in amministrazione. La fusione, anche parziale, con Unicredit permetterebbe a quest’ultima di consolidare il posizionamento competitivo in Italia (soprattutto al Centro-Nord, zona in cui si trova quasi l’80% degli sportelli di Mps).

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