Un salto di qualità per superare lo stallo.

di Andrea Viscardi

Siamo all’ultimo giro di boa,quello in cui si riparte o ci si ferma definitivamente,per un governo sottoposto ad un logoramento lento ma progressivo.Lo riconosce lo stesso Premier quando afferma di voler assumere subito un’iniziativa per “sbloccare la situazione”e Renzi gli risponde”Bene!Non ci resta che aspettare”.Sarà il Presidente Giorgio Napolitano a verificare le concrete possibilità che il Premier ha di superare questa fase di stallo del suo governo.Due le questioni cruciali:interventi immediati per cercare di agganciare la ripresa economica già riscontrata in mezzo mondo,ma senza  effetti concreti in Italia e la risoluzione del problema del rinnovo della squadra di governo.Con urgenza occorre affrontare i temi del lavoro,dei giovani ,delle imprese,del fisco,dell’istruzione e della ricerca,degli enti locali.E’ su questi temi che bisogna adottare misure concrete che abbiano ricadute sociali immediate.E’ ovvio che questi provvedimenti devono camminare di pari passo con le riforme elettorali ed istituzionali,a loro volta da combinare con una riforma volta alla sburocratizzazione della pubblica amministrazione,che nel corso degli anni ha costituito per il mondo delle imprese e per tutti i cittadini un’asfissia.L’altro spinoso e delicato problema da affrontare e risolvere in fretta è la sostituzione di almeno 3 ministri e 6 tra sottosegretari e vice ministri .Un rimpasto del genere potrebbe essere giustificato da un riequilibrio delle forze di maggioranza già cambiata in corsa e da un diverso riposizionamento dei pesi politici all’interno del Pd dopo l’elezione di Renzi a segretario e questa è cosa semplice a dirsi ma molto difficile da realizzare se non con un commiato soft dei ministri e sottosegretari uscenti. In mancanza di ciò l’alternativa è l’apertura di una crisi formale ,con dimissioni del Premier nelle mani di Napolitano che a sua volta dovrebbe respingere, riaffidandogli l’incarico sotto il nome di Letta bis.Un’ipotesi che secondo alcuni non escluderebbe un’altra,quella di una staffetta con Renzi.E’ indubbio che Letta può imboccare questa strada anche se irta di ostacoli e aperta ad ogni tipo di rischio.Ma una domanda sorge spontanea:”Ma quanto interesse ha Renzi a rafforzare il suo più diretto competitore per un futuro ruolo a Palazzo Chigi?In questa ipotesi Renzi dovrebbe far da spalla a Letta ed aiutarlo a spiegare all’intero Paese ed alle altre forze politiche,sia di maggioranza che di opposizione,la reale situazione dei conti pubblici proprio nel momento in cui economisti,politici ed opinionisti italiani e non, danno per scontato che l’esecutivo Letta è giunto al capolinea se non sfora il limite del 3%nel rapporto debito-pil,così come imposto dagli organismi comunitari,ipotesi dicevo,difficile che si realizzi.Quindi l’ipotesi che più si avvicina alla realtà è che Letta affronterà questa sfida da solo,così come solo sarà il 20 Febbraio dinanzi al suo segretario(Renzi),il quale dovrà valutare se l’avrà superata.

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