Ue: i 23 punti del documento uscito dall’Eurogruppo

Sono 23 i punti i cui si articolano le conclusioni dell’Eurogruppo di questa notte. Si inizia ricordando che la pandemia di Covid 19 costituisce una sfida senza precedenti con conseguenze socio-economiche molto gravi. “Ci impegniamo a fare tutto il necessario per affrontare questa sfida in uno spirito di solidarieta’”. I ministri spiegano che “e’ necessaria una strategia coordinata e globale per far fronte alle esigenze di emergenza sanitaria, sostenere l’attivita’ economica e preparare il terreno per la ripresa” e che “questa strategia dovrebbe combinare iniziative a breve, medio e lungo termine, tenendo conto dei ricadute e delle interconnessioni tra le nostre economie e della necessita’ di preservare la fiducia e la stabilita’”. I ministri riportano nel documento che “diverse misure sono gia’ state adottate a livello nazionale e dell’Unione europea come indicato nella dichiarazione dell’Eurogruppo in formato inclusivo del 16 marzo”. I ministri ripercorrono le tappe che hanno portato alla giornata di ieri: “Una successiva lettera del presidente dell’Eurogruppo del 24 marzo ha delineato ulteriori elementi di risposta politica in esame. Il Consiglio europeo, nella sua dichiarazione del 26 marzo, ha invitato l’Eurogruppo a presentare proposte sulla risposta economica alla pandemia di Covid-19 entro due settimane. Rispondendo al mandato dei leader, questo rapporto fa il punto delle azioni intraprese finora e delinea una risposta economica globale e coordinata”. Questi sono i primi tre punti del documento.

Poi si entra nella descrizione delle misure prese a livello di Stati membri, di Ue e di eurozona (punti 4-11). “Dall’inizio della crisi, gli Stati membri hanno costantemente intensificato gli sforzi per sostenere l’economia”, si legge (punto 5). “Uno stimolo fiscale discrezionale tempestivo, temporaneo e mirato viene fornito in modo coordinato. Importanti risorse pubbliche sono destinate al rafforzamento del settore sanitario e dei meccanismi di protezione civile e al sostegno dei lavoratori interessati e dei settori economici. Ad oggi, l’importo aggregato delle misure fiscali discrezionali degli Stati membri ammonta al 3 per cento del Pil dell’Ue, un triplo aumento dal 16 marzo, oltre all’impatto significativo degli stabilizzatori automatici”, si legge (ancora punto 5). Inoltre, il documento ricorda che “gli Stati membri si sono finora impegnati a fornire sostegno alla liquidita’ per i settori in cui vi sono perturbazioni e le societa’ che affrontano carenze di liquidita’, costituite da sistemi di garanzia pubblica e pagamenti fiscali differiti, che sono ora stimati al 16 per cento del Pil dell’Ue, in aumento dal 10 per cento il 16 marzo”, (punto 6) continuano le conclusioni. Nel documento i ministri delle finanze si dichiarano “pronti ad adottare ulteriori misure se necessario, man mano che gli sviluppi si svolgono”, punto 7.

Per quanto riguarda la flessibilita’ nelle norme dell’Ue, al punto 8 delle conclusioni viene scritto che “il 23 marzo, i ministri delle finanze hanno concordato con la valutazione della Commissione, che sono soddisfatte le condizioni per l’uso della clausola generale di fuga del quadro fiscale dell’Ue, una grave recessione economica nell’area dell’euro o nell’Unione nel suo insieme. Cio’ offre la flessibilita’ necessaria ai bilanci nazionali per sostenere l’economia e rispondere in modo coordinato all’impatto della pandemia di Covid-19. In questo quadro e nell’ambito di un’esercitazione semplificata del semestre europeo saranno forniti orientamenti fiscali globali. Abbiamo accolto con favore la decisione della Commissione di emanare un quadro temporaneo specifico in materia di aiuti di Stato per accelerare il sostegno pubblico alle imprese, garantendo nel contempo la parita’ di condizioni nel mercato unico e la recente estensione del quadro per coprire il sostegno a ricerca, sperimentazione e produzione rilevante nella lotta contro la pandemia di Covid19. Accogliamo inoltre con favore gli orientamenti della Commissione sull’uso di tutte le flessibilita’ offerte dal quadro degli appalti pubblici dell’Ue in questa situazione di emergenza, pubblicato il primo aprile”.

In merito all’uso del del bilancio dell’Ue, al punto 9 del documento i ministri dicono di accogliere “con favore le proposte della Commissione di sfruttare al meglio le risorse di bilancio dell’Ue esistenti per combattere la crisi. La proposta di un’iniziativa di investimento di risposta al Coronavirus e’ stata approvata dal Parlamento europeo e dal Consiglio ed e’ in vigore dal primo aprile. Cio’ consentira’ l’utilizzo di 37 miliardi di euro nell’ambito della politica di coesione per far fronte alle conseguenze della crisi Covid 19. Inoltre, il campo di applicazione del Fondo di solidarieta’ e’ stato ampliato per includere le principali crisi di sanita’ pubblica. A partire dal primo aprile, cio’ consente agli Stati membri piu’ colpiti di accedere a un sostegno finanziario fino a 800 milioni di euro nel 2020”.

Riguardo alla politica monetaria, al punto 10 del documento i ministri dicono di accogliere “con favore le azioni risolute intraprese dalla Banca centrale europea per sostenere la liquidita’ e le condizioni finanziarie per le famiglie, le imprese e le banche, che contribuiranno a preservare la fornitura regolare di credito all’economia. Il 18 marzo, la Bce ha deciso di lanciare un programma di acquisto di emergenza pandemica (Pepp) da 750 miliardi di euro, per ampliare la gamma di attivita’ idonee nell’ambito del programma di acquisto del settore aziendale (Cspp) e facilitare gli standard di garanzia”, si legge. Per i ministri, “queste misure mirano a garantire che tutti i settori dell’economia possano beneficiare di condizioni di finanziamento di sostegno che consentano loro di assorbire lo shock di Covid-19”. Punto 11 del doumento, la stabilita’ finanziaria: “Accogliamo con favore le linee guida fornite dalle autorita’ di vigilanza agli istituti finanziari sull’interpretazione e l’applicazione dei requisiti normativi nelle attuali circostanze eccezionali. Accogliamo con favore anche il rilascio di riserve di capitale. Per superare le pressioni finanziarie che devono affrontare le imprese e le famiglie, e’ essenziale sfruttare appieno la flessibilita’ prevista dal quadro normativo. Continueremo a monitorare attentamente l’evoluzione della situazione e a coordinare le misure europee e nazionali. Ove necessario, siamo pronti a intraprendere ulteriori azioni, comprese misure legislative, se del caso per mitigare l’impatto di Covid-19”.

E’ a questo punto che il documento passa a illustrare gli strumenti ulteriori per rispondere alla crisi e per preparare la ripresa. Punto 12: “In questo momento critico, siamo pronti ad intensificare la risposta dell’Ue a sostegno, sostegno e integrazione degli sforzi compiuti finora. Ci impegniamo a garantire le condizioni per una risposta adeguata alla crisi in ogni Stato membro dell’Ue. In tale contesto, le misure previste dalle istituzioni europee dovrebbero essere attuate alla luce della gravita’ delle conseguenze economiche della pandemia sui singoli Stati membri”. E, al punto 13, riguardante la flessibilita’ del bilancio dell’Ue, si legge che i ministri accolgono “con favore le proposte della Commissione in merito all’ulteriore flessibilita’ temporanea nell’uso dei fondi dell’Ue, come consentire trasferimenti tra fondi, regioni e obiettivi politici, abbandonare i requisiti nazionali di cofinanziamento e sostenere i membri vulnerabili della societa’. Cio’ contribuira’ a mobilitare efficacemente il bilancio dell’Ue per far fronte alle ripercussioni della pandemia di Covid 19”.

E’ il punto 14 che parla del sostegno di emergenza: “Abbiamo convenuto che e’ necessario uno strumento Covid 19 dedicato per sostenere il finanziamento degli aiuti d’emergenza, attraverso la concessione di sovvenzioni, per rafforzare innanzitutto i nostri sistemi sanitari. In tale contesto, accogliamo con favore la proposta della Commissione del 2 aprile di riattivare lo strumento di sostegno di emergenza nel contesto dell’epidemia di Covid 19. In questa fase, questo strumento puo’ fornire un sostegno di 2,7 miliardi di euro dalle risorse del bilancio dell’Ue. La sua potenza puo’ essere rafforzata rapidamente, attraverso ulteriori contributi volontari degli Stati membri. Chiediamo agli Stati membri di esplorare modi per rafforzare ulteriormente lo strumento di sostegno di emergenza nel contesto del processo legislativo”. Del rafforzamento delle attivita’ della Banca europea per gli investimenti (Bei) si parla al punto 15. “Accogliamo con favore l’iniziativa del gruppo BeiI di creare un fondo di garanzia paneuropeo di 25 miliardi di euro, che potrebbe sostenere finanziamenti di 200 miliardi di euro per le aziende incentrate sulle Pmi, in tutta l’Ue, anche attraverso le banche promozionali nazionali. Invitiamo la Bei a rendere operativa la sua proposta il piu’ presto possibile e siamo pronti a metterla in atto senza indugio, garantendo al contempo la complementarita’ con altre iniziative dell’Ue e il futuro programma Invest Eu. Questa iniziativa rappresenta un contributo importante per preservare le condizioni di parita’ del mercato unico alla luce dei regimi di sostegno nazionali”.

Di Meccanismo europeo di stabilita’ (Mes) si parla al punto 16. “Le reti di sicurezza sono in atto nell’area dell’euro e nell’Ue. Nell’area dell’euro, il Mes e’ dotato di strumenti che potrebbero essere utilizzati, se necessario, in modo adattato alla natura dello shock simmetrico causato da Covid19. Proponiamo di istituire un sostegno di crisi pandemica, basato sull’esistente precauzione Eccl linea di credito e adattata alla luce di questa specifica sfida, quale garanzia pertinente per gli Stati membri dell’area dell’euro colpiti da questo shock esterno. Sarebbe disponibile per tutti gli Stati membri dell’area dell’euro durante questi periodi di crisi, con condizioni standardizzate concordate in anticipo dagli organi direttivi del Mes, che riflettano le sfide attuali, sulla base di valutazioni iniziali delle istituzioni europee. L’unico requisito per accedere alla linea di credito sara’ che gli Stati membri dell’area dell’euro che richiedono assistenza si impegnino a utilizzare questa linea di credito per sostenere il finanziamento interno dell’assistenza sanitaria diretta e indiretta, i costi relativi alla cura e alla prevenzione dovuti alla crisi Covid 19. Seguiranno le disposizioni del Trattato Mes”, si legge. Nel documento si spiega anche che “l’accesso concesso sara’ il 2 per cento del Pil del rispettivo membro alla fine del 2019, come parametro di riferimento. Con un mandato dei leader, ci impegneremo a rendere questo strumento disponibile entro due settimane, nel rispetto delle procedure nazionali e dei requisiti costituzionali. La linea di credito sara’ disponibile fino alla fine della crisi di Covid19”. Ma, “successivamente, gli Stati membri dell’area dell’euro rimarranno impegnati a rafforzare i fondamenti economici e finanziari, coerentemente con i quadri di coordinamento e sorveglianza economica e fiscale dell’Ue, compresa l’eventuale flessibilita’ applicata dalle competenti istituzioni dell’Ue. Lo strumento per la bilancia dei pagamenti puo’ fornire sostegno finanziario agli Stati membri che non hanno adottato l’euro. Dovrebbe essere applicato in un modo che tenga debitamente conto delle circostanze speciali dell’attuale crisi”.

Al punto 17 si parla dello strumento della Commissione europea per la disoccupazione in Europa, Sure. “Nello spirito di solidarieta’ e alla luce della natura eccezionale della crisi Covid 19, concordiamo sulla necessita’ di istituire, per la durata dell’emergenza, uno strumento temporaneo di prestito per l’assistenza finanziaria ai sensi dell’articolo 122 del trattato il funzionamento dell’Unione europea. Ci impegneremo a rendere operativo lo strumento il prima possibile. In tale contesto, accogliamo con favore la proposta della Commissione del 2 aprile di istituire uno strumento temporaneo a sostegno degli Stati membri per proteggere l’occupazione nelle specifiche circostanze di emergenza della crisi Covid 19. Fornirebbe assistenza finanziaria durante il periodo della crisi, sotto forma di prestiti concessi a condizioni favorevoli dall’Ue agli Stati membri, fino a un massimo di 100 miliardi di euro, basandosi il piu’ possibile sul bilancio dell’UE, garantendo al contempo sufficienti capacita’ di sostegno alla bilancia dei pagamenti e garanzie fornite dagli Stati membri al bilancio dell’Ue. Lo strumento potrebbe principalmente sostenere gli sforzi per proteggere i lavoratori e l’occupazione, nel rispetto delle competenze nazionali nel settore dei sistemi di sicurezza sociale e alcune misure connesse alla salute. Questa proposta dovrebbe essere anticipata senza indugio nel processo legislativo. La posizione degli Stati membri su questo strumento di emergenza non preclude la posizione su future proposte relative all’assicurazione contro la disoccupazione. Coerentemente con la sua base giuridica, l’accesso allo strumento verra’ sospeso una volta superata l’emergenza Covid19”.

Punto 18: “Conveniamo che e’ necessaria una strategia coerente nell’Ue per sostenere gli sforzi degli Stati membri per ritornare al normale funzionamento delle nostre societa’ ed economie e per promuovere un rilancio dell’attivita’ economica e degli investimenti per garantire una crescita sostenibile”. Al punto 19 si parla del Fondo di ripresa. “In questo contesto, abbiamo anche convenuto di lavorare su un fondo di recupero per preparare e sostenere la ripresa, fornendo finanziamenti attraverso il bilancio dell’Ue a programmi progettati per rilanciare l’economia in linea con le priorita’ europee e garantire la solidarieta’ dell’Ue con gli Stati membri piu’ colpiti. Tale fondo sarebbe temporaneo, mirato e commisurato ai costi straordinari dell’attuale crisi e contribuirebbe a diffonderli nel tempo attraverso finanziamenti adeguati. Fatte salve le indicazioni dei leader, le discussioni sugli aspetti giuridici e pratici di tale fondo, comprese le relazioni con il bilancio dell’Ue, le sue fonti di finanziamento e gli strumenti finanziari innovativi, in linea con i trattati dell’Ue, prepareranno il terreno per una decisione”.

Del prossimo Quadro finanziario pluriennale si parla al punto 20: “Il prossimo quadro finanziario pluriennale dell’Ue (Qfp) svolgera’ un ruolo centrale nella ripresa economica. Dovra’ riflettere l’impatto di questa crisi e l’entita’ delle sfide future, fissando le giuste priorita’, per consentire agli Stati membri di affrontare efficacemente le conseguenze della crisi del coronavirus, sostenere la ripresa economica e garantire che la coesione all’interno del L’Unione e’ mantenuta attraverso la solidarieta’, l’equita’ e la responsabilita’. Accogliamo con favore l’intenzione della Commissione di adattare la sua proposta di Qfp per riflettere la nuova situazione e le prospettive”.

Mentre della roadmap per la ripresa si parla nel punto 21. “Sono in corso lavori su una tabella di marcia piu’ ampia e su un piano d’azione per sostenere la ripresa dell’economia europea attraverso la creazione di posti di lavoro di alta qualita’ e riforme per rafforzare la resilienza e la competitivita’, in linea con una strategia di crescita sostenibile. Dovrebbe creare le condizioni per rilanciare le nostre economie promuovendo nel contempo la convergenza economica nell’UE e riducendo qualsiasi frammentazione derivante dalla crisi, anche attraverso il rapido ripristino della piena funzionalita’ del mercato unico. Il presidente della Commissione e il presidente del Consiglio europeo, in consultazione con altre istituzioni, compresa la Bce, hanno iniziato a lavorare a tal fine. L’Eurogruppo e’ pronto a contribuire e sostenere questo sforzo”.

Infine, al punto 22 i ministri spiegano di impegnarsi oggi “a salvaguardare la salute e la vita dei cittadini europei e ad affrontare la sfida economica immediata. Cio’ include i mezzi fiscali che gli Stati membri devono finanziare le misure necessarie. La ripresa dell’economia europea rappresenta una grande sfida. Agiremo insieme per solidarieta’ e realizzeremo. Cio’ include i necessari progressi nel rafforzamento dell’Unione europea”. Punto 23, ultimo: “L’Eurogruppo proseguira’ i lavori necessari tenendo conto dell’intenzione della presidenza del Consiglio di portare avanti senza indugio le proposte legislative”.

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