Le forze di sicurezza turche hanno arrestato nella provincia di Trebisonda, sul mar Nero, Halis Hanci, considerato il ‘braccio destro’ dell’imam e magnate Fethullah Gulen, accusato da Ankara di essere dietro il fallito golpe. Secondo fonti citate da Hurriyet, Hanci è ritenuto responsabile del trasferimento di fondi a Gulen e sarebbe entrato in Turchia due giorni prima del tentativo di putsch. Ieri, era stato arrestato anche il nipote dell’imam, Muhammet Sait Gulen. Le autorità turche hanno emesso anche un mandato d’arresto nei confronti di almeno 42 giornalisti, accusati di aver sostenuto la rete di Fethullah Gulen. Secondo la Cnn Turk nella lista fa parte la giornalista veterana Nazli Ilicak, 72 anni, da tempo critica nei confronti del presidente Recep Tayyip Erdogan. È salito poi a 13.165 il numero delle persone arrestate in relazione al tentativo di golpe in Turchia. Tra queste, 5.863 sono quelle di cui è stato già convalidato l’arresto. Una manifestazione per la democrazia, a piazza Taksim a Istanbul, organizzata dal principale partito di opposizione, il socialdemocratico Chp, dopo il fallito golpe in Turchia. Il raduno è stato autorizzato dal governo, che ha anche annunciato la sua partecipazione con alcuni esponenti del partito Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan, mentre il Comune ha assicurato la gratuità dei trasporti per le decine di migliaia di persone attese in piazza. Nel primo pomeriggio, Taksim è stata evacuata dalla polizia per effettuare una bonifica di possibili ordigni e altre minacce alla pubblica sicurezza. Inoltre, una grande foto di un militare corrucciato e, accanto, il titolo a caratteri cubitali: ‘Quest’uomo ha diretto il golpe’, appare nel quotidiano turco Yeni Safak, vicino al presidente Recep Tayyip Erdogan. Il quotidiano punta direttamente contro il dito contro un generale Usa, John F. Campbell, e contro gli Stati Uniti per il tentativo di colpo di stato, accusando la Cia di averlo finanziato attraverso una banca con sede in Nigeria.
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