Non si fermano in Turchia gli arresti di massa con accuse di terrorismo, anche dopo la conclusione lo scorso luglio dello stato d’emergenza post-golpe.
Sono 681 le persone finite in manette nell’ultima settimana, secondo il ministero degli Interni. La maggior parte (461) è sospettata di legami con la presunta rete golpista di Fethullah Gulen. Tra i detenuti ci sono anche 171 supposti affiliati al Pkk curdo, 43 all’Isis e 6 a gruppi illegali di estrema sinistra.
La scorsa estate, il governo di Ankara ha ulteriormente irrigidito la legislazione antiterrorismo per un altro biennio, con un provvedimento che secondo le opposizioni rende di fatto “permanente” lo stato d’emergenza formalmente revocato.