epa04820848 A general view shows a TV screen displaying Greek Prime Minister Alexis Tsipras announcing a bailout referendum on the Greek debt deal to take place on 05 July 2015, during a televised speech on the state TV ERT in Athens, Greece, 27 June 2015. Greek voters will decide in a referendum whether their government should accept an economic reform package put forth by Greece's creditors, Greek Prime Minister Alexis Tsipras announced. Tsipras says he had already informed President Prokopis Pavlopoulos and the largest opposition party, the conservative New Democracy party, of the plans. EPA/SIMELA PANTZARTZI

Tsipras e l’ultima offerta di Juncker

 Il premier greco Alexis Tsipras starebbe riconsiderando, dopo aver opposto un primo rifiuto, l’offerta fattagli in extremis stamani dal presidente della commissione europea Jean-Claude Juncker per arrivare ad un accordo entro la mezzanotte di oggi. Ennesimo colpo di scena sulla crisi greca con la proposta dell’ultimo minuto che arriva dall’Europa per evitare le conseguenze imprevedibili del referendum ad Atene. L’accordo, in extremis, proposto da Juncker a Tsipras comprende una soluzione sulla rimodulazione del debito e prevede che il Governo, dopo aver accettato il compromesso, faccia campagna per il sì. Un piano che, secondo il quotidiano Kathimerini il premier greco starebbe valutando.  Secondo fonti comunitarie, Juncker avrebbe detto a Tsipras di essere disposto a convocare un Eurogruppo di emergenza oggi che stanzi immediatamente nuovi aiuti se il premier ellenico manderà un’accettazione scritta dei termini proposti dai creditori per il varo di un nuovo piano di aiuti. Juncker avrebbe inoltre promesso un riscadenzamento del debito di Atene se al referendum vinceranno i sì, che sancirebbero la permanenza del paese nell’euro. L’unica cosa certa ora è che si tratta febbrilmente. Secondo la stampa greca, Alexis Tsipras sarebbe pronto a volare a Bruxelles per riaprire i colloqui. Il premier potrebbe infatti accettare la proposta del presidente della Commissione Jean-Claude Juncker, se essa contenesse un riferimento al debito ellenico. Si ammorbidisce anche la linea della Germania, con la cancelliera Angela Merkel che dichiara che “la porta resta aperta per ulteriori trattative” con la Grecia. Avverte però che il piano di aiuti in vigore scade stanotte e “non c’è nulla che cambi ciò”.

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