Donald Trump vuole riaprire Alcatraz, la prigione federale situata sull’isola-fortezza nel Golfo di San Francisco, in California, chiusa ormai da sessant’anni. Il presidente Usa annuncia di aver ordinato di ricostruire e riaprire il carcere, che ospiterà «i criminali più spietati e violenti d’America. Quando eravamo una nazione più seria, in passato, non esitavamo a rinchiudere i soggetti più pericolosi e a tenerli lontani da chiunque potessero fare del male. È così che dovrebbe essere e non tollereremo più questi criminali seriali che diffondono sporcizia, spargimenti di sangue e caos nelle nostre strade».
Il 4 maggio 2025, Donald Trump ha annunciato via Truth Social l’intenzione di riaprire e ampliare Alcatraz. “Per troppo tempo l’America è stata afflitta da criminali violenti e recidivi,” ha scritto, “ora riporteremo in vita Alcatraz per tenerli lontani dalla società”. Il presidente ha incaricato il Bureau of Prisons, insieme a FBI, Dipartimento di Giustizia e Sicurezza Interna, di avviare i lavori per la riattivazione del penitenziario, definendolo “un simbolo di legge e ordine”.
Alcatraz, che aveva una capienza di 336 detenuti (e ospitò anche il boss Al Capone) chiuse nel 1963 a causa degli elevati costi di gestione dopo essere stata aperta per soli 29 anni, secondo il Bureau of Prisons degli Stati Uniti, e ora funge da attrazione turistica con oltre un milione di visitatori ogni anno. Il carcere entrò nella storia americana dopo la fuga di tre detenuti nel 1962, in particolare di Frank Morris, che ispirò il film Fuga da Alcatraz con Clint Eastwood. Ma la gestione era tre volte più cara rispetto a qualsiasi altra struttura federale: le spese maggiori erano causate dall’isolamento fisico, con cibo, provviste, carburante e persino acqua potabile che dovevano essere portati sull’isola ogni settimana. Inoltre, il Bureau stima che siano stati necessari dai 3 ai 5 milioni di dollari in più solo per i lavori di manutenzione e restauro.
«La proposta del presidente non è seria», commenta su X l’ex speaker della Camera Nancy Pelosi, che rappresenta San Francisco. Trump ha promesso di reprimere la criminalità, in particolare quella dei clandestini, invocando l’Enemies Act del 1798 precedentemente utilizzato solo in tempo di guerra per deportare coloro che la sua amministrazione ritiene criminali e membri di gang. Intanto, Washington ha iniziato a pagare 1.000 dollari a ogni migrante illegale che si «auto-deporta». Secondo il New York Post, i clandestini possono evitare l’arresto se scelgono di lasciare autonomamente gli Usa: il dipartimento per la Sicurezza Interna «offre agli immigrati irregolari assistenza finanziaria per il viaggio e un sussidio per il rientro nel loro Paese d’origine tramite l’app Cbp Home», afferma la segretaria all’Homeland Security Kristi Noem. Il denaro verrà erogato una volta ricevuta la conferma dell’arrivo in patria tramite l’app. L’iniziativa, stando alle autorità americane, consentirà forti risparmi per i contribuenti, anche fino a un milione a famiglia.
L’ex carcere sull’isola di San Francisco potrebbe tornare operativo secondo il presidente Usa, ma tra ostacoli legali e costi esorbitanti, il piano appare irrealizzabile ed è un messaggio politico più che un piano realistico. L’annuncio di Trump si inserisce in una strategia più ampia per mostrarsi intransigente sul crimine e sull’immigrazione. Ha anche proposto l’uso di carceri estere e la riapertura del centro di detenzione di Guantanamo per detenuti stranieri. Tuttavia, la riapertura di Alcatraz sembra più una mossa simbolica che un’iniziativa concreta, data la complessità logistica, i vincoli ambientali e l’impatto economico del progetto.
Quanto costa visitare Alcatraz oggi? L’isola di Alcatraz è una delle attrazioni turistiche più popolari degli Stati Uniti. I biglietti per il tour, che include la traversata in traghetto da San Francisco, costano circa 45-50 dollari per gli adulti, con riduzioni per bambini e anziani. Il tour audio-guidato all’interno del carcere è disponibile in diverse lingue e permette di esplorare le celle, i corridoi e il cortile dell’ex penitenziario.
Alcatraz è entrata nell’immaginario collettivo per la sua posizione isolata, la durezza del regime carcerario e la presenza di criminali iconici. È stata protagonista di decine di film, libri e documentari, diventando un simbolo della giustizia severa e implacabile dell’America del Novecento. L’idea di un luogo “senza ritorno” ha rafforzato il suo status di leggenda.
Oggi gli Stati Uniti dispongono di numerosi penitenziari di massima sicurezza, come ADX Florence in Colorado, soprannominato “l’Alcatraz delle Montagne Rocciose”. Queste strutture moderne ospitano criminali ad altissimo rischio con tecnologie avanzate di sorveglianza. Nonostante la fama di Alcatraz, la sua funzione è stata da tempo assorbita da carceri più efficienti e sicure.
lcatraz è oggi un National Historic Landmark sotto la gestione del National Park Service. Per modificarne lo status o avviare lavori di ricostruzione, sarebbe necessario un complesso iter legale e amministrativo, incluso l’intervento del Congresso. L’annuncio di Trump, dunque, non equivale a un ordine esecutivo immediatamente applicabile.
Negli Stati Uniti, i detenuti classificati come ad alto rischio vengono trasferiti in strutture federali di massima sicurezza, come ADX Florence o il penitenziario di Terre Haute. Le garanzie costituzionali impongono comunque il rispetto del “due process”, ovvero il diritto a un giusto processo, anche per i criminali più violenti. Le proposte di detenzioni arbitrarie o all’estero, come quelle recentemente ipotizzate da Trump, rischiano di scontrarsi con la Costituzione e la Corte Suprema.