epa06342830 US President Donald J. Trump responds to questions from members of the news media on the South Driveway before departing the South Lawn with First Lady Melania Trump and Barron Trump, at the White House in Washington, DC, USA, 21 November 2017. President Trump and the First Lady head to Mara-Lago, Florida, for the Thanksgiving holiday. EPA/MICHAEL REYNOLDS

Trump tra espulsione degli immigrati e invio di militari al confine con il Messico

L’amministrazione Trump introduce un sistema di quote per i giudici che si occupano di casi di immigrazione per accelerare l’esame delle pratiche con le richieste di espulsione, ha anticipato il dipartimento della Giustizia sottolineando che il numero di casi esaminati incideranno sulla valutazione della loro performance annuale. Saranno penalizzati anche i giudici che riferiscono più del 15 per cento dei casi a corti superiori o i giudici che fissano le date delle udienze a distanza giudicata eccessiva. I giudici, anticipa il Washington Post citando la nuova direttiva, dovranno esaminare almeno 700 casi l’anno per ricevere una valutazione soddisfacente, uno standard che viene definito dai rappresentanti della categoria come un passo senza precedenti e che rischia di danneggiare l’indipendenza della magistratura.

Le nuove misure saranno introdotte per fare in modo che i casi ‘siano completati in modo puntuale, efficiente e efficace’. Sono 600mila i casi in attesa di essere esaminati dall’Executive Office for Immigration Review, il sistema, che non fa capo alla magistratura ma al sistema di agenzie per l’attuazione della legge anche se viene riconosciuta ai giudici la piena indipendenza, che segue i casi di immigrazione. Alcuni immigrati in attesa di essere deportati aspettano anni per la data dell’udienza, e in questo periodo sono autorizzati a lavorare negli Stati Uniti per mantenersi. Attualmente, i giudici completano in media 678 casi l’anno, ma alcuni giudici ne completano anche più di mille l’anno ha precisato il portavoce del dipartimento Devin O’Malley.

Il Messico ha chiesto poi chiarimenti formali al Dipartimento di Stato e al dipartimento per la Sicurezza Interna Usa sulle dichiarazioni del presidente Donald Trump circa l’invio di militari al confine con il Messico. Lo ha riferito alla Cnn l’ambasciatore messicano a Washington Geronimo Gutierrez: ‘Mi aspetto che nelle prossime ore avremo chiarimenti.  Certamente non è qualcosa di gradito per il governo messicano, ma ci aspettiamo di avere un’idea più chiara.

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