Trump e il muro alla frontiera con il Messico

La prima dichiarazione d’intenti di Trump sul muro al confine con il Messico risale al giugno 2015: ‘Quando il Messico manda la sua gente negli Usa, non si tratta dell’invio dei migliori. Mandano persone che hanno un sacco di problemi. Stanno portando droga. Stanno portando crimine. Sono stupratori’, disse con un linguaggio incendiario: ‘Costruirò un grande, grande muro al nostro confine Sud e lo farò pagare al Messico. Segnate le mie parole’. Immediata fu la reazione delle autorità messicane. Le osservazioni di Donald Trump sembrano pregiudizievoli e assurde, dichiarò il ministro dell’Interno del Messico Miguel Angel Osorio Chong, mentre appena pochi giorni fa il presidente Enrique Pena Nieto ha confermato che il Messico, ovviamente non pagherà il muro  di Trump.

Il confine con il Messico, ricorda oggi il Telegraph, è lungo circa 1.900 miglia e si estende su Stati americani: California, Arizona, New Mexico e Texas. In confronto, il muro di Berlino era di 96 miglia, mentre la Grande Muraglia cinese è lunga 13.000 miglia. Al confine tra i due Paesi esiste già una recinzione di circa 700 miglia: il resto della frontiera o è aperto o è al momento impraticabile o impossibile da edificare. Secondo Trump, in ogni caso, il muro dovrebbe coprire circa 1.000 miglia del confine, mentre il resto della frontiera dovrebbe essere protetta con ostacoli naturali.

Le stime dei costi variano enormemente. Nel febbraio dello scorso anno, Trump ha detto a Msnbc di essere in grado di completare la costruzione del muro con 8 miliardi di dollari. ‘Abbiamo bisogno di 1.000 miglia di muro, perché abbiamo barriere naturali, ha commentato il presidente. Ma quella di Trump è la più bassa tra le stime compiute finora: le altre sono tutte di gran lunga superiori. La recinzione esistente costò circa 2,4 miliardi di dollari. Costruire il resto costerebbe tra i 15 e i 25 miliardi di dollari, con un costo di manutenzione annuale di 700 milioni, secondo una stima di Marc Rosenblum, il vice direttore del Programma di politica statunitense per l’Immigrazione. ‘E’ molto più costoso di quanto ci aspettassimo quando abbiamo iniziato’, ha detto Ronald Vitiello, vice capo della polizia di confine per l’US Customs and Border Protection, nel corso di un’audizione al Senato nel maggio 2015.

D’altra parte quello dei costi non è certo un problema per Trump, che ha già trovato la soluzione: lo pagherà il Messico, ha detto. Opzione, come si diceva, esclusa dal suo omologo Pena Nieto: non c’è alcuna chance che ciò accada, ha confermato solo qualche giorno fa. Una posizione che il capo dello Stato messicano aveva tra l’altro illustrato allo stesso Trump, al tempo del loro incontro di settembre: ‘All’inizio della conversazione con Donald Trump, ho chiarito che il Messico non pagherà per il muro’. Parole che di certo non hanno scoraggiato Trump. A inizio gennaio il presidente Usa ha detto che il progetto di costruzione sarà inizialmente pagato grazie a un disegno di legge di spesa approvato dal Congresso e che il Messico alla fine rimborserà gli Stati Uniti. L’inquilino della Casa Bianca però non ha specificato come garantirà i pagamenti.

Di certo c’è che Trump prevede di fare affidamento su una legge del 2006 che autorizza una struttura di protezione di diverse centinaia di miglia lungo la frontiera, una struttura che avrebbe l’obiettivo di bloccare veicoli e pedoni. Il Secure Fence Act fu firmato dall’allora presidente George W. Bush e la maggior parte di questa protezione è stata costruita prima che lasciasse l’ufficio. Le parti rimanenti sono state completate dopo che il presidente Barack Obama si è insediato nel 2009.

La maggior parte degli esperti ritiene che sarà quasi impossibile costruire una barriera veramente impenetrabile: ‘Ogni parete può essere aggirata. La gente può andare sotto di essa, si può passare sopra. Nessuno dovrebbe pensare che se si crea il giusto tipo di muro, nessuno potrà attraversarlo’, ha commentato al Washington Post Thad Bingel, un ex alto funzionario dello US Customs and Border Protection. Il dipartimento per la Sicurezza interna sta già spendendo milioni di dollari l’anno per mantenere le recinzioni esistenti e i trafficanti di droga stanno utilizzando sempre più spesso dei tunnel sotterranei. Trump ha tuttavia sottolineato che un muro sarebbe molto efficace a dissuadere i migranti illegali mentre altri sistemi e tecnologie possono impedire la costruzione di tunnel utlizzati dai narcos.

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