Nella foto distribuita dall'ufficio stampa il 31 luglio 2014 la Rainbow Warrior, nave simbolo di Greenpeace, entrata in azione nel mar Adriatico presso la piattaforma petrolifera Rospo Mare B, di proprietà Edison ed Eni. ANSA/UFFICIO STAMPA GREEN PEACE +++NO SALES - EDITORIAL USE ONLY - NO ARCHIVE+++

Trivelle: 10 Regioni depositano 6 referendum

ROMA. I rappresentanti dei Consigli regionali di dieci Regioni (Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Abruzzo, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise) stanno depositando in Cassazione sei quesiti referendari contro le trivellazioni entro le 12 miglia e sul territorio. I sei quesiti chiedono l’abrogazione di un articolo dello Sblocca Italia e di cinque articoli del decreto Sviluppo. Questi ultimi si riferiscono alle procedure per le trivellazioni. Su cinque articoli oggetto dei quesiti referendari presentati stamani in Cassazione dai dieci Consigli regionali, è attesa anche la decisione della Consulta che si pronuncerà da gennaio ad aprile sulla questione trivellazioni.

“Chiediamo che non ci siano trivellazioni entro le 12 miglia e che siano ripristinati i poteri delle Regioni e degli enti locali mettendo inoltre i cittadini al riparo dalla limitazione del loro diritto di proprietà perché, ad esempio, un articolo dello ‘Sblocca Italia’ prevede che per 12 anni sia concesso il permesso di ricerca sui terreni privati alle società estrattrici”, sottolinea il presidente della Basilicata, Pino Lacorazza, presentando i quesiti antitrivelle in Cassazione. “Nella nostra Regione, la Basilicata – ha spiegato Lacorazza – abbiamo già la presenza di 70 impianti di trivellazione: non è che siamo affetti dal ‘nimby’, ossia che non vogliamo ‘sporcare il nostro giardino e spostare il problema in quello degli altri, ma crediamo che la politica energetica dell’Italia debba raccordarsi con l’Unione europea, che non può soltanto occuparsi di moneta e burocrazia”. Ad avviso di Lacorazza, “più che fare altre trivellazioni, il nostro Paese deve limitare i consumi energetici e arrivare alla piena efficienza energetica costruendo diversamente gli edifici e ammodernando quelli già esistenti”. In proposito, Lacorazza ha ricordato i buoni risultati ottenuti con gli “ecobonus, che in questo settore hanno funzionato”.

“E’ la prima volta che dei quesiti referendari sostenuti dai Consigli regionali vengono presentati da dieci Regioni, che rappresentano il doppio del quorum richiesto”, prosegue Lacorazza, aggiungendo che “anche la Sicilia e la Lombardia hanno dimostrato di apprezzare la nostra iniziativa e l’Emilia Romagna ha detto ‘no’ ma Bonaccini ha detto che approva la ‘carta anti trivelle di Termoli'”.

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