Trattative libiche, aspro litigio tra Bruno Vespa e Matteo Renzi: ‘Vespa diffonde segreti di Stato’

Non è convenuto alle sinistre, dem in testa, sollevare un polverone sulla conduzione di Bruno Vespa a 5Minuti, la striscia quotidiana che va in onda dopo il Tg1. Il caso nasce dalle parole finali del conduttore di Porta a porta. Esasperato dal teatrino di Angelo Bonelli, suo ospite in trasmissione, sul caso Almasri. Di fronte alle foto delle vittime di torture esposte dal portavoce dei Verdi, a sostegno della narrazione del governo complice del torturatore libico, Vespa sbotta. “In ogni stato, si fanno cose sporchissime, anche trattando con i torturatori, per la sicurezza nazionale. Questo avviene in tutti gli stati del mondo”, taglia corto e chiude il sipario.

Al grido di vergogna scatta il plotone d’esecuzione della sinistra contro “l’arringa del cattivo conduttore che fa propaganda di regime e non informazione”. Questo il refrain ripetuto, copia e incolla, da grillini, Avs, Pd e l’immancabile Usigrai. Spicca tra le sentinelle rosse più sdegnate Sandro Ruotolo, responsabile dem del Nazareno, già inviato soldatino di Michele Santoro ai tempi d’oro di Samarcanda. “Altro che terza Camera, è diventato il portavoce ufficiale di Palazzo Chigi”, sentenzia. Con più di mezzo secolo di giornalismo alle spalle e una professionalità indiscussa, Vespa non si fa strattonare. E non gliele manda a dire a nessuno.

“L’onorevole Ruotolo chieda chiarimenti sulle ‘cose sporchissime’ che fanno governi d’ogni colore e latitudine, a Marco Minniti e Nicola Latorre. Che per conto del Pd si sono occupati al più alto livello della sicurezza nazionale”. E ancora: “Sul generale Almasri i governi Renzi e Gentiloni sanno certamente qualcosa”, aggiunge Vespa. Ruotolo non la prende bene e si guarda bene dal rispondere nel merito. “Ma che c’azzecca la risposta piccata di Bruno Vespa? Gli ricordiamo che in televisione, di mestiere, dovrebbe fare il giornalista e non il portavoce di Palazzo Chigi”, insiste decisamente a corto di argomenti.

Ma non finisce qui perché dopo il post via social di Enrico Borghi in difesa di Renzi, il decano del giornalismo italiano risponde con le ‘carte’. “A me risulta che i due tecnici italiani Bruno Cacace e Danilo Colonego rapiti (forse dall’Isis) in Libia ai confini con l’Algeria il 19 settembre 2016 (governo Renzi) furono liberati il 5 novembre con l’aiuto della milizia Rada di cui Almasri è il numero 2”. Così Vespa in una nota rispondendo all’esponente di Italia Viva. “Di Rada si sono serviti tutti i governi successivi per risolvere casi spinosi. Naturalmente si tratta di operazioni riservatissime e si può dire tutto e il contrario di tutto, ma a me questo risulta. Se poi i due tecnici sono stati liberati dalla Befana, mi scuso con il presidente Renzi”, conclude Vespa. E pensare che Borghi avrebbe voluto le scuse all’ex rottamatore del conduttore di 5Minuti. Il caso monta tanto che lo stesso Renzi si vede costretto a intervenire accusando Vespa, di diffondere segreto di Stato. “Qualcuno evidentemente sta usando Vespa come portavoce del governo e gli passa informazioni”.

Scontro ruvido tra Bruno Vespa e Matteo Renzi. Quest’ultimo ha criticato apertamente il giornalista, descrivendolo come il “portavoce del governo Meloni“. Il volto Rai, nella puntata del 30 gennaio di “Cinque Minuti”, ha sostenuto, in merito alla vicenda di Almasri, che “le cose sporchissime i governi le hanno sempre fatte” e che anche “il governo Renzi si servì della milizia Rada, di cui Almasri è il numero due”, per liberare Bruno Cacace e Danilo Colonego, gli italiani rapiti in Libia nel 2016.

L’ex premier ha smentito tale ricostruzione e ha lanciato il sospetto che al giornalista qualcuno passi informazioni coperte dal segreto di Stato. “Se Bruno Vespa sa di “cose sporche”, le dica. Le documenti. E le provi. Altrimenti prima di usare il mio nome si sciacqui la bocca. Terminare una lunga carriera come portavoce della Meloni è proprio una brutta fine”. Così Renzi in un tweet: “La trovo una cosa imbarazzante, per di più sulla Rai. Tra l’altro la Rai in questo momento non ha la vigilanza attiva perché la maggioranza non si presenta alle riunioni della vigilanza”.

“Oggi – ha dichiarato il leader di Italia Viva – Vespa dice che Almasri è ben conosciuto dal governo Renzi e Gentiloni. Il nostro capogruppo e membro del Copasir Borghi fa notare a Vespa che sta dicendo una cosa non vera, perché l’eventuale accordo cosiddetto “accordo Minniti” parte col governo Gentiloni. Quando facciamo notare che ha fatto un errore, Vespa dice una cosa abbastanza strana: “Renzi ha liberato degli italiani”. Sì, vero, tanti, ma mai abbiamo fatto le sceneggiate che ha fatto la Meloni, come ad esempio con Cecilia Sala”.

“Ora – ha proseguito Renzi – venendo all’episodio di settembre 2016, è stato male informato. Inoltre l’informazione che Vespa sussurra è coperta da segreto di Stato e sarebbe interessante capire chi in queste ore gli sta passando le informazioni dal momento che dice una cosa di cui nemmeno io ero a conoscenza. Ed ero presidente del Consiglio. Evidentemente qualcuno oggi sta usando Vespa come portavoce del governo e gli sta passando informazioni. La trovo una cosa gravissima”.

In una nota Fratelli d’Italia respinge al mittente “l’ennesima polemica pretestuosa imbastita dalle sinistre e dal M5s verso le dichiarazioni di Bruno Vespa. Anche Maurizio Gasparri scende in campo. “Vespa ha detto la verità. E se vorrà potrò raccontare nel suo studio le opportune iniziative che sono state assunte da vari governi per la sicurezza del paese. In Italia e all’estero. Sono in grado di mortificare ogni bugiardo che neghi la giusta continuità delle politiche estere e di sicurezza dei governi italiani. Alcuni esponenti minori del Pd sono patetici. Si scusino anche con giornalisti che dicono la semplice verità”.

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