Trattativa Stato-mafia. Pisanu: “Parziale intesa tra le parti, nessuna trattativa”

“Sembra logico parlare, più che di una trattativa sul 41 bis, di una tacita e parziale intesa tra parti in conflitto”, queste sono state le parole di Giuseppe Pisanu, presidente della Commissione Antimafia, nelle sue comunicazioni finali sui grandi delitti e le stragi di mafia del ‘92-‘93.”Noi conosciamo le ragioni e le rivendicazioni che spinsero Cosa nostra a progettare e ad eseguire le stragi, ma è logico dubitare che agì e pensò da sola” sottolinea Pisanu. Per il presidente della Commissione Antimafia dunque, “ci fu almeno una trattativa tra uomini dello Stato privi di un mandato politico e uomini di Cosa nostra divisi tra loro e quindi privi anche loro di un mandato univoco e sovrano”. Parlando della strage di Capaci, il presidente sottolinea che “fu necessaria una speciale competenza tecnica” per l’attentato a Giovanni Falcone. “Mi chiedo: Cosa nostra ebbe consulenze tecnologiche dall’esterno?”. La speciale competenza tecnica, spiega Pisanu, fu necessaria per realizzare un innesco che evitasse l’uscita laterale dell’onda d’urto dell’esplosione e la concentrasse invece sotto la macchina di Falcone. “Sulle scene degli attentati e delle stragi abbiamo visto comparire, qua e là, figure rimaste sconosciute, presenze esterne: da dove venivano? Gruppi politico-terroristici come ‘Falange armata’ rivendicarono tempestivamente degli attentati di Cosa nostra: come si spiega? Solo negli ultimi anni -fa notare il presidente della Commissione Antimafia- è stato scoperto il gigantesco depistaggio delle indagini su via D’Amelio, depistaggio che ha lungamente resistito al tempo e ha ben due processi: chi lo organizzò? E perché furono lasciati cadere i sospetti che pure emersero fin dagli inizi? Potrei continuare con domande analoghe, -spiega Pisanu- ma queste mi bastano per dire che, a conclusione della nostra inchiesta, non si sono ancora dissipate molte delle ombre che avevo già intravisto nelle mie comunicazioni alla Commissione del 30 giugno 2010”.

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