Tratta di esseri umani faceva tappa a Pozzallo: fermiamo la schiavitù del nostro tempo

Abbiamo letto con sconcerto gli articoli pubblicati da diverse testate in merito alla tratta di esseri umani e allo sfruttamento della prostituzione a Roma che faceva tappa anche a Pozzallo, un orrore scoperto grazie al lavoro della Direzione Distrettuale Antimafia.
Il presidente di Don Bosco 2000, esprime una ferma condanna verso ogni forma di tratta e sfruttamento.
“Dietro ogni corpo sfruttato, c’è una storia di dolore, inganno e disperazione. Chi lucra sulla vita delle persone più vulnerabili è nemico dell’umanità. La tratta non è solo un crimine: è una ferita aperta nella nostra società” dichiara Agostino Sella.
In particolare, condanniamo con forza la tratta nigeriana, che da anni coinvolge giovani donne ingannate, soggiogate con riti vodoo e condotte in Europa con la promessa di un lavoro, per poi essere ridotte in schiavitù sessuale.
“I trafficanti nigeriani sono veri e propri aguzzini: approfittano della povertà e della mancanza di opportunità per costruire imperi criminali sulle spalle delle vittime. La loro ferocia non ha giustificazioni”, continua Sella.
Ma è importante non fare di tutta l’erba un fascio. “Alla comunità nigeriana in Sicilia e in Italia, voglio dire con chiarezza: noi vi conosciamo, sappiamo che siete in maggioranza persone oneste, lavoratori, madri e padri di famiglia che faticano ogni giorno per costruirsi una vita dignitosa. Non vi confonderemo mai con gli aguzzini. Anzi, vi chiediamo di essere alleati in questa battaglia contro la tratta e lo sfruttamento”.
Don Bosco 2000 è già al lavoro per attivare nuovi progetti di accoglienza specifici per le vittime di tratta, donne ferite nel corpo e nell’anima, che hanno bisogno di protezione, ascolto e rinascita. “Accoglieremo queste giovani con lo stile salesiano, offrendo loro percorsi di recupero, formazione e inserimento, perché nessuna resti prigioniera del suo passato”.
Un ringraziamento va alle forze dell’ordine e alla magistratura per l’inchiesta portata avanti. Anche se serve una coscienza collettiva che rifiuti ogni forma di sfruttamento, e che protegga chi fugge da guerre, fame e miseria.

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