I vari conflitti bellici in Europa e Medioriente, la minaccia della Casa Bianca di aumentare i dazi sulle merci importate dall’ Italia e dall’ Unione europea, hanno fatto si che di transizione ecologica se ne parli poco o niente. L’ Unione europea dovrebbe raggiungere l’ obiettivo di ridurre del 55% le emissioni di anidride carbonica entro il 2030, ma ci sono molte pressioni da alcuni stati membri che spingono per considerare delle opzioni, che diluiscano le politiche green. L’ argomento avanzato è che i grandi inquinatori sono i paesi emergenti e in primo luogo la Cina. Darsi regole troppo limitative, non risolve il problema dell’ inquinamento e fa perdere la competitività all’ industria europea. Gli Usa di Donald Trump, praticamente, stanno demolendo tutte le politiche verdi. L’ Europa, che dipende dalle importazioni di gas e petrolio, con le strategie green, potrebbe raggiungere l’ indipendenza energetica. Ma il Vecchio Continente si trova stretto da una parte dallo storico alleato strategico, gli Usa, che esercitano il loro potere economico attraverso la commercializzazione dei fossili e dall’ altro la Cina che pur essendo un alleato poco solido è strategico per raggiungere gli obiettivi del Green Deal. La Cina oggi è senz’ altro il gigante mondiale delle rinnovabili ma è anche il maggiore emettitore di CO2 al mondo, ma i progressi per ridurre l’ inquinamento negli ultimi anni sono stati notevoli. La Cina domina il mercato internazionale dei veicoli elettrici, dei pannelli e batterie ed è leader mondiale per la produzione delle materie prime necessarie per le tecnologie dell’ energia verde. Il colosso asiatico rappresenta oltre l’ 85% della fornitura globale di materie rare. Il suo è stato il risultato di una politica lungimirante che ha portato allo sviluppo di un ecosistema che comprende tecnologia e capacità produttiva su larga scala. Il tutto prodotto a costi bassi e ciò la rende praticamente senza concorrenza. Quindi senza la Cina, l’ Europa non potrebbe realizzare il Green Deal. Per questa ragione se l’ Europa continuerà a considerare la transizione verde come un obiettivo strategico da perseguire e raggiungere, non può non può non costruire un rapporto con la Cina sulle politiche green che includa non solo una sua indipendenza dal punto di vista energetico, ma rafforzi anche una politica di cooperazione basata su interessi comuni.
