Traghetto in fiamme, ancora 168 da salvare

La procura di Bari ha aperto un fascicolo per naufragio colposo per l’incendio a bordo del traghetto Norman Atlantic. Il procuratore, Giuseppe Volpe, ha precisato che si tratta di una prima configurazione di reato. La società armatrice Visemar assicura intanto di aver seguito fin dall’inizio le operazioni di soccorso “fornendo tutta la collaborazione possibile al Comando generale che sta coordinando le operazioni di salvataggio dei passeggeri e dell’equipaggio che sono a disposizione delle autorità, del Comandante e dell’equipaggio”,  dice l’armatore Carlo Visentini, in relazione all’incendio sviluppatosi. Quando è salpato da Patrasso il Norman Atlantic aveva a bordo 478 persone, 422 passeggeri e 56 membri dell’equipaggio, di cui 44 sono italiani. La nave già ballava per il cattivo tempo ed alle 4,30 del mattino ha preso fuoco con il vento che correva a 50 nodi ed onde che si alzavano fino a sei metri. Il mare era a forza otto e le fiamme non erano l’unico problema. L’incendio probabilmente è partito dal garage dove si trovavano  128 camion e la parte alta dei mezzi pesanti faceva attrito col soffitto del garage. Nel sottofondo della Norman Atlantic si ascoltavano solo tonfi tra ruote che scoppiavano, scialuppe che si rompevano e centraline elettriche che saltavano. Giuseppe Mancuso, 57 anni, un camionista di Rocca di Caprileone (Me) è tra le persone a bordo della Norman Atlantic. Lo dice il sindaco del comune nebroideo Bernadette Grasso, secondo cui l’ultimo contatto dell’uomo con la famiglia è avvenuto alle cinque di ieri mattina. “Siamo disperati. Da 30 ore non abbiamo notizie”, dice il figlio dell’uomo, Calogero Mancuso, consigliere comunale a Rocca di Caprileone. Abbiamo chiamato l’unità di crisi e non esiste un elenco delle persone salvate. Hanno pianto ed hanno abbracciato i soccorritori i 49 naufraghi della nave Norman Atlantic,   tra i quali 5 italiani, giunti a Bari a bordo di un mercantile. Alla vista dei soccorritori saliti a bordo, in tanti hanno pianto e hanno ringraziato per aver avuto salva la vita. Lo ha riferito ai giornalisti il prefetto di Bari, Antonio Nunziante. Solo due fra questi sono stati portati in ospedale. Si tratta di una donna georgiana incinta e di un uomo greco ustionato. Entrambi non sono in gravi condizioni. Tutti gli altri saranno a breve trasferiti nel terminal crociere per essere rifocillati e sottoposti a eventuali cure mediche.  Tra le testimonianze anche quella di Leonida Costantiniris, un autotrasportatore greco fra i naufraghi giunti a Bari: “Quando ho visto il fuoco ero vicino al ristorante. Sono sceso al piano inferiore e sono rimasto intrappolato dalle fiamme”. L’uomo ha ustioni sul volto e in particolare sulle piante dei piedi. Intanto la Guardia costiera su Twitter  aggiorna il bilancio dei soccorsi sul traghetto Norman Atlantic: sale a 356 il numero delle persone salvate e continua il ponte aereo per portare in salvo tutti i passeggeri del traghetto e sono 66 i naufraghi del traghetto ricoverati negli ospedali del Salento. Gli ultimi sono un gruppo di sette uomini di nazionalità greca, trasportati alle prime luci dell’alba da un elicottero della Marina militare all’aeroporto militare Cesari di Galatina e da qui trasferiti da personale del 118 negli ospedali di Lecce, Tricase e Scorrano. Poco prima al porto di Otranto era arrivato un gruppo di quattro italiani, tutti ricoverati all’ospedale di Casarano. Sono militari della Capitaneria di porto intossicati dal fumo durante le operazioni di soccorso. Il più grave è un uomo con insufficienza respiratoria. A Brindisi sono giunti invece in tutto 16 feriti, 9 dei quali sono stati dimessi. Due adolescenti greche, anch’esse sole in Italia per ricevere soccorso, sono state temporaneamente affidate a una famiglia brindisina in attesa che siano localizzati i parenti. A Galatina invece sono ricoverati 11 naufraghi, 7 nel reparto di emergenza e 4 negli altri reparti. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni rassicura: “Non c’è nessun contrasto tra Italia e Grecia sulla vicenda del Norman Atlantic e non vedo grandi contrasti nelle operazioni di soccorso e salvataggio, che sono ancora molto complicate e si svolgono in totale sintonia tra Italia, Grecia ed Albania”. Le operazioni di soccorso non si sono mai fermate e sono coordinate dalla nave San Giorgio della Marina. Delle 422 persone salpate a bordo del traghetto quasi la metà sono greci, tra cui l’unica vittima al momento accertata: un uomo morto mentre cercava di raggiungere una scialuppa di salvataggio. Il suo corpo è stato recuperato e trasferito con una motovedetta ieri sera a tarda ora a Brindisi dove sono stati portati anche 4 feriti più gravi, due che erano a bordo della nave, un aero soccorritore della Marina ed un militare della Capitaneria di porto. Con gli elicotteri sono stati trasferiti in Puglia anche diversi bambini e donne dove sono stati assistiti dai medici e portati in ospedali pugliesi perchè presentano sintomi di ipotermia ma nessuno di loro è in pericolo di vita. Personale medico e sanitario è salito a bordo del Norman Atlantic ed elicotteri della Marina con capacità di visione notturna stanno operando nella zona. E’ arrivato nel porto di Bari la nave mercantile Spirit of Piraeus che trasporta 49 naufraghi.  Il mercantile intorno alle 3 di questa notte era giunto a Brindisi, ma per via del mare grosso e delle difficoltà in porto si è deciso di dirottare l’imbarcazione verso Bari, dopo che un pilota del porto di Brindisi nel tentativo di salire a bordo per dirigere le operazioni di attracco ha riportato una frattura a un braccio e un secondo pilota, a causa delle onde, non è riuscito ad accedere al mercantile. Le operazioni sono coordinate dalla Prefettura di Bari e dalla Protezione civile. I naufraghi stanno soffrendo il freddo e la fame poiché sono senza cibo da ieri. I soccorritori faranno un primo intervento a bordo del mercantile: chi potrà camminare verrà condotto in un presidio medico avanzato allestito all’interno del terminal crociere; tutti gli ospedali della zona sono stati allertati e sono pronti per accogliere i naufraghi.

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