Tra sgarbi e calciopoli, torna la corrida Juve-Inter

Juve favorita ma un po’ stanca, Inter da lavori in corso che Mancini prova a rimettere in carreggiata. Il derby d’Italia, come lo defini’ Gianni Brera, che apre l’anno solare dopo lo stop natalizio, e’ un appuntamento tra avversarie che si detestano dopo i veleni di calciopoli. Una volta l’Avvocato e Peppino Prisco si prendevano in giro giocando di fioretto, da un po’ di tempo i loro eredi usano la sciabola e spesso sono invettive che trasudano rancore. Il calumet della pace non e’ all’ordine del giorno. Nella migliore delle ipotesi martedi’ a Torino i dirigenti cercheranno di ignorarsi. Se i rapporti si sono deteriorati dopo il rigore negato a Ronaldo nel 1998 per poi diventare incandescenti con lo scudetto di calciopoli assegnato da Guido Rossi all’Inter, la rivalita’ nasce negli anni ’30 quando l’Ambrosiana tenta senza riuscirci di opporsi al quinquennio di scudetti juventini. Sono gli anni in cui si ripetono gli schiaffoni degli inizi (6-1 per l’Inter nel 1911 e 1914, 7-2 per la Juve per 1913) con cadenze paritetiche (6-2 per la Juve nel 1932, 5-0 per l’Inter nel 1938) che proseguono negli anni ’50 (6-0 per l’Inter nel 1954, 5-1 per la Juve nel 1957). Il Rubicone tra rivalita’ e astio si oltrepassa nel 1961: vittoria a tavolino all’Inter per un match sospeso per invasione di campo ma la Figc e’ presieduta da Umberto Agnelli a la Caf ordina la ripetizione. Moratti senior manda la squadra primavera con l’imberbe Mazzola, la Juve vera vince 9-1 con sei gol di Sivori. La ferita non si risana piu’, ci sono le sfide tra la grande Inter di Helenio Herrera e la Juve operaria di Heriberto Herrera che vince lo scudetto 1967 su papera di Sarti a Mantova. Si sommano anche sgarbi di mercato con Anastasi che va alla Juve dopo avere indossato in amichevole la maglia nerazzurra. Il vulcano riposa 30 anni salvo una scossa nel 1983: il pullman dell’Inter viene preso a mattonate vicino al comunale, Marini viene ferito, il 3-3 in campo viene trasformato in 0-2 a tavolino.  Ci vorra’ il carisma di Mancini per cambiare indirizzo a un pronostico orientato. Del resto in campionato a Torino l’Inter ha ottenuto 19 vittorie e 19 pareggi, ma ha perso in 71 occasioni. Ma il Mancini merazzurro e’ un avversario ostico per la Juve: tre vittorie tra cui la Supercoppa 2005 con Veron ai supplementari, tre pareggi e tre sconfitte. Il cauto Allegri sa che il regalo della Befana bisognera’ ottenerlo con una gara perfetta.

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