Una giornata da dimenticare, quella di oggi per la Borsa di Milano. L’ indice Ftse Mib è sceso infatti sotto quota 15.000 punti, pagando soprattutto la debacle del comparto bancario. Grande tensione anche sull’obbligazionario, con lo spread Btp-Bund partito a 435 punti base, arrivato oltre 470 e poi sceso in area 450 punti. In questo quadro a Piazza Affari l’indice Ftse Mib ha ceduto il 3,79% a 14.896 punti (minimi intraday), mentre il Ftse All Share è arretrato del 3,49% a quota 15.663.
Pesanti vendite sul comparto bancario in scia al deprezzamento dei titoli di Stato italiani e al nuovo monitoraggio dell’EBA che, per i primi cinque gruppi bancari italiani, ha richiesto nuovi capitali freschi per 15,4 miliardi di euro (14,7 miliardi la precedente richiesta) per portare il loro Core Tier al 9% entro giugno 2012. “L’Abi percorrerà tutte le strade possibili, compresa quella legale, per contrastare l’esercizio dell’EBA e la sua richiesta di aumenti di capitale per 15,4 miliardi di euro”, ha dichiarato ieri Giuseppe Mussari, presidente dell’Abi. La forte presa di posizione di Mussari non ha placato le vendite: Monte dei Paschi ha ceduto l’8,83%, Bper il 9,45%, Ubi Banca il 7,01%, Banco Popolare il 7,76%, Popolare di Milano il 5,68%, Unicredit il 5,81%, Intesa SanPaolo il 5,79%. Profondo rosso per FonSai (-8,96%) che ha chiuso sui minimi storici. Il mercato attende l’esito della riunione del Cda del gruppo assicurativo per discutere del possibile affidamento a Goldman Sachs di un mandato esplorativo per studiare un ulteriore rafforzamento patrimoniale, dopo l’aumento da 450 milioni di euro della scorsa estate.
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