Il ticket sanitario è la tassa che i cittadini pagano in favore della spesa sanitaria per usufruire di alcune prestazioni non comprese nei LEA (i livelli essenziali di assistenza). Nel dettaglio, va pagato solamente per le prestazioni specialistiche, per quelle di Pronto Soccorso di codice bianco (che non presentano la caratteristica di urgenza o emergenza) e per le cure termali. Non si paga invece per le vaccinazioni obbligatorie, per le donazioni di sangue e per tutti quegli esami utili per la diagnosi precoce o per la prevenzione collettiva (come ad esempio la mammografia). Il ticket sanitario, quindi, non va sempre pagato.
Ci sono dei soggetti, inoltre, che sono esonerati dal pagamento di questa tassa anche per le prestazioni per le quali il ticket è necessario. I casi di esenzione dal ticket sanitario dipendono dall’età, dal reddito e dallo stato di salute del paziente. Ad esempio, non lo pagano i disoccupati, gli over 60 titolari di pensione minima o i familiari a carico appartenenti ad una famiglia con reddito complessivo inferiore agli 8.263,31 euro (che aumenta a 11.362,05 euro qualora anche uno dei coniugi sia a carico dell’altro), così come i bambini con meno di 6 anni e gli anziani con più di 65 anni (se il reddito non supera i 36.151,98 euro). Non pagano il ticket sanitario neppure i malati cronici, coloro affetti da malattie rare, gli invalidi e le donne in gravidanza.