Themis

Passiamo ora la parola a  Daniel Cortella,  Tesoriere e Socio Fondatore della Themis . Fra i vostri servizi offrite diverse tutele, a presindere da quelle trattate nella nostra prima domanda. Me ne parla?

 

 Volentieri. L’associazione è nata da un pool di professionisti  che arrivano da settori diversi al fine di tutelare i nostri iscritti dai soprusi delle società di Recupero Crediti,   ma anche dai soprusi delle Banche e delle società Finanziarie.

 

Anche le banche e le società finanziarie commettono gli stessi reati delle società di recupero crediti?

 

Naturalmente no! In modo apparentemente di verso ma sostanzialmente uguale le banche sono le mandanti, ed in quanto tali egualmente responsabili.. loro ne sono le mandanti perciò comunque responsabili. Ma i soprusi di cui parlo sono gli interessi composti ovvero la capitalizzazione degli interessi fino addirittura all’usura vera e propria commessa da questi istituti.

 

Sento spesso parlare di usura da parte delle banche.  Ma è possibile che gli istituti di credito che erogano finanziamenti abbiano commesso questo reato?

 

Molto spesso partecipo a convegni di varie Associazioni o Federazioni di categoria,  e l’argomento per cui sono chiamato ad intervenire è l’usura. Tendenzialmente quando si parla di usura ci viene in mente un losco individuo che presta soldi alla gente a tassi altissimi portando molto spesso le sue vittime ad una crisi profonda da dove non c’è più uscita. Nessuno collega mai la parola usura al sistema bancario e finanziario perché  siamo convinti il più delle volte che gli Istituti  siano super controllati dal sistema,  che in teoria dovrebbe tutelarci. Lo pensavo anch’io, sono un libero professionista da circa vent’anni, personalmente mai avrei immaginato di trovarmi qui oggi a parlare di usura e di collegarla anche alla parola Banca.

 

Può spiegare meglio la parola usura?

 

L’usura era regolamentata dall’Art.644 del Codice Penale, un articolo con molte lacune.  Una norma destinata ad offrire tutela solo in casi estremi. Un tempo gli istituti bancari e le società finanziarie potevano decidere il tasso con la controparte senza avere alcun limite di percentuale sui tassi, la parte più forte contrattualmente parlando decideva pressoché le condizioni. Con la legge 108 del 7 marzo 1996 il legislatore ha infatti inteso delineare un importante ed oggettivo discrimine tra il lecito e l’illecito nel settore dell’erogazione del credito.  La norma è volta a sanzionare la condotta di chi , banche ed operatori finanziari, a fronte di operazioni di erogazione di credito applichi commissioni, remunerazioni e spese a qualsiasi titolo, collegate alla erogazione del credito superiori al limite determinato dalla Legge stessa, la cosiddetta Soglia Usura.

 

Andrea Viscardi

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