The Economist: relazione sulla Romania, l’economia può crescere del 4%

Il piatto piange. L’Europa annaspa, tra mille difficoltà. 250.000 posti di lavoro in meno solo in Italia in questo scorcio di anno, eppure c’è chi guarda al futuro con ottimismo. La Romania non è più la Cenerentola della comunità europea. La stabilità politica è un fattore chiave per attirare gli investitori stranieri. Secondo l’ultimo rapporto di analisti dell’Economist Intelligence Unit (un think-tank del gigante dei media britannico The Economist)  circa la stabilità politica in Romania, si evidenzia che “vincendo una maggioranza  con i  due terzi in entrambe le camere del Parlamento, USL è in una posizione di forza ed è probabile che possa svolgere il mandato per tutti i quattro anni”. Quindi stabilità politica e conseguente interesse per investimenti stranieri. Secondo il sito che riporta la notizia ovvero money.ro, gli economisti dicono che la Romania crescerà nel 2013 del 2,4% e nel periodo 2014-2017, questo aumento può raggiungere una media annuale non meno del 4%. La previsione si basa sui più recenti dati macroeconomici. La produzione industriale lorda è aumentata del 4% nel mese di aprile rispetto al mese precedente e del 19% nell’ultimo anno. Il settore estero è stato il principale motore della crescita, che ha sollevato la domanda di prodotti industriali. Il valore in euro delle esportazioni è aumentato del 5,7% nei primi 5 mesi, il 15,5% in aprile rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Gli analisti economisti prevedono che l’inflazione diminuirà gradualmente il prossimo anno, raggiungendo il 2,7% alla fine del 2017.

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