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Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio sono indiavolati con lo staff della comunicazione della Camera che ha fatto un’analisi del voto, la ha messa nero su bianco e la ha illustrata ai deputati riuniti in assemblea. Ma l’irritazione di Casaleggio nascerebbe anche dal fatto che il documento chiede di puntare di più sulla televisione per poter arrivare all’agognato 51%. Un’indicazione che va in netto contrasto con quanto suggerito invece, all’indomani dell’esito elettorale, proprio da Casaleggio che aveva sollecitato ad essere meno presenti in tv. Il documento, tra l’altro pubblicato su qualche quotidiano ed oggi a disposizione delle agenzie di stampa, ai deputati non e’ stato consegnato. Questa analisi, quindi, è stata elaborata soltanto dall’ufficio comunicazione M5S dei gruppi di Montecitorio e del Senato. Rocco Casalino, che è il coordinatore della comunicazione sia di Camera sia del Senato, di fatto sembra sia stato bypassato e in queste ore, secondo quanto si apprende, starebbe cercando un chiarimento con i colleghi della Camera. A complicare il quadro, c’è anche un’altra analisi, fatta dalla tv coach Silvia Virgulti che ieri sera, in assemblea dei deputati, ha puntato il dito contro quella che ha definito comunicazione negativa di Grillo e sul fatto che Casaleggio, vestito di scuro e con quel cappellino, ha mandato un messaggio inquietante e non rassicurante. Al Senato, Paola Taverna fa la sua analisi: “Mi pare evidente che l’informazione è stata tutta pro-Renzi. E gli italiani non sono pronti, perché noi siamo oltre”. Ma che cosa ha sbagliato il Movimento 5 stelle in campagna elettorale? “Forse abbiamo avuto toni eccessivi”, ammette la stessa pasionaria. “C’e’ chi ha chiesto le mie dimissioni, ma non si sa da cosa. Il tempo è dalla nostra parte”, scrive Beppe Grillo su Facebook. Tutti, più o meno, ricordano la frase con cui Grillo diceva che si sarebbe ritirato se non avesse vinto. Grillo non ha cariche formali nel M5s, non ne è il segretario per cui la richiesta di dimissioni può significare che deve smettere di parlare e magari chiudere il suo sito. Difficile immaginare un Grillo silente…
