epa06779588 (FILE) - A man passes by a Google logo in Frankfurt, Germany, 21 October 2004 (reissued 02 June 2018). According to media reports on 01 June 2018, Google will not renew its contract with the US Department of Defense in relation to Project Maven, a program under development to use Artificial Intelligence to analyze footage gathered from drones. The move comes after reports of Google's employees objecting to the company's participation in the project, which would presumably be used in lethal overseas operations involving military UAVs. EPA/BORIS ROESSLER

Terza multa Ue a Google: 1,49 miliardi per AdSense

Terza multa della Commissione Ue a Google, che dovrà pagare 1,49 miliardi per aver abusato della sua posizione dominante con la piattaforma AdSense nel settore della pubblicità per motori di ricerca. L’azienda imponeva clausole restrittive nei contratti con siti di parti terze, che hanno impedito ai rivali di offrire le loro pubblicità sugli stessi siti. “La cattiva condotta è durata dieci anni e ha impedito alle altre aziende di competere sul merito e innovare”, ha detto la commissaria alla concorrenza Margrethe Vestager.

“Abbiamo già introdotto una serie di cambiamenti ai nostri prodotti per rispondere alle preoccupazioni della Commissione. Nei prossimi mesi, introdurremo ulteriori aggiornamenti per incrementare la visibilità dei nostri concorrenti in Europa. Siamo sempre stati d’accordo sul fatto che mercati sani e prosperi siano nell’interesse di tutti”: così Kent Walker, SVP Global Affairs di Google, commenta la multa della Commissione Europea per AdSense.

Siti di giornali, blog o aggregatori di viaggi usano spesso una funzione di ricerca integrata. Quando un utente esegue una ricerca usando questa funzione, il sito web visualizza sia i risultati della ricerca sia gli annunci pubblicitari che appaiono accanto al risultato della ricerca. Google utilizza AdSense per la ricerca per fornire questi annunci ai proprietari dei siti web “editori”. Google è un intermediario, un’agenzia pubblicitaria, tra inserzionisti e proprietari di siti web che desiderano sfruttare lo spazio intorno alle pagine dei risultati. Bruxelles spiega che è stato di gran lunga l’attore più potente in questo settore, con una quota di mercato superiore al 70%.

I concorrenti come Microsoft e Yahoo non possono vendere spazi pubblicitari sulle pagine dei risultati di Google, per questo i siti di terzi sono per loro un’importante possibilità allo sviluppo della propria attività. La Commissione ha quindi esaminato diverse centinaia di accordi individuali tra Google e siti web, concludendo che a partire dal 2006 ha inserito clausole di esclusività nei suoi contratti: gli editori non erano autorizzati a pubblicare annunci di concorrenti sulle loro pagine dei risultati di ricerca.

 

 

 

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