Terrorismo: oscurati dalla Polizia Postale 70 siti jihadisti

Pagine e pagine di propaganda radicale, profili sui social network, link ai video dell’Isis, incitamenti al jihad contro gli infedeli in ogni parte del mondo, minacce più o meno dirette al nostro paese, informazioni per realizzare ordigni rudimentali, chat tra simpatizzanti del califfato che potrebbero nascondere messaggi per “attivare” eventuali cellule: c’era tutto questo nei quasi settanta siti web oscurati in un mese e mezzo dalla Polizia Postale. “C’è un livello di attenzione altissimo da parte delle autorità di sicurezza all’utilizzo che viene fatto di internet per il reclutamento” di potenziali terroristi e per veicolare messaggi estremisti”, ha sottolineato anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano. Il titolare del Viminale ha incontrato a Parigi il collega Bernard Cazeneuve con il quale ha ribadito la necessità di contrastare la propaganda jihadista attraverso un doppio binario: avviare una “contro-narrativa”, anche attraverso la collaborazione dell’Islam moderato, che punti a veicolare un messaggio opposto a quello dell’Isis, e realizzare una cooperazione reale con i colossi del web che consenta alle autorità di ottenere rapidamente le informazioni relative agli utenti, cercando di trovare il giusto punto di equilibrio tra il diritto alla sicurezza e quello alla privacy. Le minacce sulla rete, d’altronde, sono ormai quotidiane e il nostro paese non fa eccezione. L’ultima, quella in cui si invita l’Italia a non entrare in guerra in Libia se vuole evitare che il Mediterraneo “si colori del sangue dei suoi cittadini”, arriva da un sito in cui vengono replicati i proclami del network jihadista. Propaganda, ripetono gli 007 e l’antiterrorismo, che è una vera e propria guerra psicologica, che non va affatto sottovalutata in quanto è proprio attraverso questo tipo di messaggi che centinaia di giovani europei si sono radicalizzati e sono andati a combattere per il califfato. Anche i foreign fighters italiani, che sarebbero una mezza dozzina ai quali vanno aggiunti altrettanti stranieri che hanno vissuto per lungo tempo in Italia, secondo le informazioni più aggiornate d’intelligence, si è formata in questo modo. L’attività di monitoraggio della Polizia Postale, che ha raggiunto anche i 400 siti al giorno, ha portato finora all’ oscuramento di 67 tra siti, blog, forum, chat. Ma su un altro centinaio sono in corso le indagini da parte degli esperti informatici e di quelli dell’antiterrorismo: prima di chiudere la pagina e perdere l’unico ‘filo’ che potrebbe condurli a chi l’ha aperta, gli investigatori vogliono capire se dietro gli utenti virtuali si nasconda qualcuno, o qualche organizzazione, in grado di muoversi sul territorio. Qualcuno, insomma, che non si limita solo a rilanciare i messaggi che arrivano dalla Siria o dall’Iraq ma che fa anche attività di reclutamento e proselitismo in Italia o, peggio, progetta qualche azione. Presto sarà inoltre pronta la prima black list dei siti internet che sostengono il terrorismo e che potranno essere oscurati su disposizione dell’autorità giudiziaria, come previsto dal decreto antiterrorismo approvato dal Consiglio dei ministri. Il testo stabilisce che una volta ricevuta dal pm la segnalazione del sito, i fornitori del servizio procedono “immediatamente e comunque non oltre le 48 ore” all’oscuramento della pagina. La polizia postale sta già lavorando alla predisposizione della black list, che conterrà ovviamente i siti già oscurati e quelli su cui si sta indagando, e che sarà costantemente aggiornata.

 

Circa redazione

Riprova

Attentato a Mosca, arrestati i 4 terroristi che hanno aperto il fuoco. Oltre 100 i morti

Continua a salire il bilancio delle vittime dopo l’attacco terroristico a Mosca, al Crocus City …

WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com