Terremoto

Il monologo del primo testo teatrale di Mimmo Gangemi è per lei, Maria Serrao. Ed è un monologo che si alterna ad una voce narrante, di commento, quella di Maurizio Marchetti, che invece descrive la catastrofe. Dopo “Il Giudice Meschino”, la miniserie su Rai1, diretta da Carlo Carlei, i due attori tornano così a lavorare su un testo di Gangemi. E’ “Terremoto”, lo spettacolo al debutto al Giardino Corallo di Messina sabato 6 settembre, prodotto dalla B&B Cinematografica. Teatro che si integra con il cinema e con la musica. Si parte, infatti, con alcuni minuti stralciati da “Messina, un secolo di storia”, diretto da Egidio Bernava con la voce di Claudio Capone a raccontare le immagini. E si chiude con una carrellata di filmati, molti inediti, dell’archivio Bernava: dal vivo, Viola Adamova e Giuseppe Blanco eseguiranno musiche composte da Orazio Corsaro, che dirigerà l’esecuzione, mentre sul grande schermo scorreranno pellicole russe, francesi, della casa di produzione cinematografica girate nei giorni e nei mesi successivi alla calamità del 1908. In “Terremoto”, spiega Maria Serrao, racconto la quotidianità, la normalità, i sogni e le speranze di una donna e di un popolo distrutti in un attimo. Tutta la mia famiglia è calabrese ed io mi sono sempre sentita profondamente calabrese nonostante sia nata e cresciuta in Liguria, terra sismica dove il terremoto ė stato l’incubo della mia infanzia. Nelle parole del monologo di questa donna ritrovo e recupero le radici e la cultura della mia terra, il Sud Italia, sepolte in pochi secondi sotto quelle macerie. E sono parole, quelle di Mimmo Gangemi, che mi hanno toccato nel profondo dell’anima fin dalla prima lettura. Mi sento un narratore più che uno scrittore, scrivo d’istinto, commenta Mimmo Gangemi, e istintivamente, cogliendo l’idea di scrivere un testo sul terremoto del 1908 dopo la visione di un filmato d’epoca, è nato l’impianto narrativo di ‘Terremoto”. L’autore presta la sua penna per un incontro tra i generi per un incontro tra gli abitanti delle due sponde dello Stretto, raccontando la grande tragedia che ha coinvolto le due coste. “La mia sceneggiatura parte da un’opera di documentazione e prosegue alternando il lamento di una donna rimasta schiacciata dalle macerie agli interventi di una voce narrante, una piccola storia densa di umanità inframmezzata al racconto dello stravolgimento naturale”. Maurizio Marchetti commenta: “ Mimmo Gangemi ha scritto un testo di grande forza, di grande poesia e di grande umanità, con una particolare musicalità. Questo spettacolo farà rivivere ai messinesi sensazioni che da più di un secolo fanno parte del nostro vissuto, ma ci farà anche andare al di là del terremoto che colpì Messina e Reggio, restituendoci la consapevolezza della forza incontrollabile della natura”.

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