Strada dissestata a Castelluccio di Norcia, Italy, 02 November 2016. Aftershocks continue to keep people on edge in the areas of central Italy devastated by a series of recent earthquakes, including Sunday's 6.5-magnitude quake near Norcia. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

Terremoto, nuova forte scossa nella notte: magnitudo 4.8 in provincia di Macerata

Si è verificata all’1:35 con magnitudo 4.8 ed epicentro in provincia di Macerata la nuova forte scossa di terremoto questa notte, avvertita fino a Roma. Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), la scossa ha avuto ipocentro a soli 8,4 km di profondità.L’epicentro è stato localizzato a 2 km di distanza da Pieve Torina; 11-12 km da Visso, Ussita e Camerino; 17 da Preci (Perugia). Gli altri comuni maceratesi in prossimità all’epicentro sono Fiordimonte (3 km), Pievebovigliana (5 km), Monte Cavallo e Muccia (6 km), Fiastra e Serravalle di Chienti (9 km) e Acquacanina (10 km).Al momento non ci sono segnalazioni di nuovi crolli o particolari situazioni d’emergenza, secondo quanto riferisce la Sala operativa della Protezione civile delle Marche.’L’Europa oggi ha sede a Norcia. Per la prima volta stiamo usando questa discussione per dare indicazioni alla politica. E la qualità degli ingegneri italiani è straordinaria. Ma per la prima volta pensiamo a una sorta di servizio civile perché la bravura, deve essere messa al servizio del Paese’, afferma  Renzi che ritiene che  il piano Casa Italia è destinato a sopravvivere a questo governo. Renzi ha sottolineato l’importanza dei ‘borghi’ in Italia: ‘L’Europa oggi ha sede a Norcia, e non solo perché anche l’Europa va ricostruita, ma perché i borghi sono l’anima del nostro Paese’. Per Delrio servono 4-7 miliardi l’anno: ‘Ci vogliono tanti soldi perchè sulla prevenzione abbiamo investito poco negli ultimi 20 anni. C’è chi stima 100 miliardi, dipende dalle priorità, ma il lavoro può essere progressivo con 4-7 miliardi l’anno. Si tratta di risorse possibili perchè noi spendiamo più di 4-5 miliardi anno per riparare il dissesto idrogeologico, dobbiamo spendere invece per prevenire e lo Stato deve esser presente con tutte le risorse necessarie’. I terremoti del 26 e del 30 ottobre hanno deformato una zona di 600 chilometri quadrati. E’ quanto emerge dalla prima analisi dei dati del satellite radar Sentinel 1, del programma europeo Copernicus, elaborate dall’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv) e dall’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr). La zona in cui si sono verificati i maggiori movimenti del terreno è stata delimitata dai ricercatori con un’ellisse lunga circa 40 chilometri e larga circa 15, rileva Stefano Salvi dell’Ingv. L’ellisse si estende da Pieve Torina, che si trova immediatamente all’esterno di questa figura ideale, fino ad Accumoli, a Sud e in questa zona i dati dei satelliti hanno indicato le maggiori deformazioni del suolo, evidenziate da frange colorate ognuna delle quali rappresenta un abbassamento del terreno di circa 3 centimetri superiore alle frange adiacenti. All’interno dell’elisse, dove le frange sono più fitte, si trova la zona in cui il suolo si è abbassato fino a 70 centimetri, vicino a Castelluccio di Norcia. Fuori dall’ellisse, a Est e a Ovest, il terreno è stato sollevato di alcuni centimetri. L’area di Norcia si è spostata di 30 centimetri verso Ovest, mentre quella di Montegallo si è mossa di circa 40 centimetri verso Est. E’ quanto emerge dalle nuove immagini inviate a Terra dai satelliti Cosmo SkyMed e Sentinel 1. I dati preliminari indicano inoltre che il terremoto ha deformato complessivamente una zona estesa 1.100 chilometri quadrati.

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