Terremoto devasta l’Emilia. Scosse a ripetizione, almeno 15 i morti

Dovevano essere normali scosse di assestamento, tra l’altro prevedibili.  Ma quello che ha fatto seguito al terremoto del 20 maggio scorso, è stato un vero e proprio sciame sismico. Sessanta scosse solo dalla mezzanotte di ieri, le più forti alle 9:00( magnitudo 5.8) e alle 12.53 (magnitudo 5.3) di oggi. L’evento sismico, secondo quanto registrato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, ha avuto una profondità di 6.8 chilometri con epicentro tra i comuni di Cavezzo, Finale Emilia e Medolla.

E la terra che trema, non evita quasi mai di fare danni. Oltre a distruggere interi Paesi, porta via con sé anche vite umane. In questo caso almeno tredici, come conferma il direttore della Protezione civile dell’Emilia Romagna, Demetrio Egidi ai microfoni di Skytg24. I feriti sarebbero invece almeno un centinaio.

Tra i morti, due sono stati ritrovati sotto le macerie della BBg, mentre dieci sono i decessi accertati del sisma: 3 a San Felice, nel crollo della azienda Meta; altri 2 a Mirandola; 1 a Concordia (un anziano colpito in strada da un cornicione che si è staccato dal tetto di un palazzo), 1 a Finale. Alla lista si aggiunge il parroco di Rovereto di Novi. Un altro parroco, a Carpi, dato inizialmente per morto sembra essere rimasto invece ferito nel crollo di una parte del duomo. Ovviamente si tratta di un bilancio provvisorio, che non tiene conto dei numerosi dispersi.  Ed infatti, tra le vittime ci sarebbero anche due donne di Cavezzo, una sepolta dalle macerie del Mobilificio Malavasi. I soccorritori continuano a scavare tra le macerie, aiutati dai militari del Genio Ferrovieri di Bologna, con relativi mezzi, mobilitati per far fronte all’emergenza. Si sommano ai militari già in azione dai giorni scorsi. Una ventina di genieri con 4 mezzi si sono già diretti a Cappelletta del Duca, presso S. Felice sul Panaro. L’appello della Protezione Civile è anche a lasciare libere le stradale, come la Statale 12 del Canaletto, che unisce Mirandola a Modena, via preferenziale per i soccorsi. Oltre ai crolli nei comuni prossimi all’epicentro (Medolla, Mirandola e Cavezzo) ne sono stati registrati anche a a Mirandola (coinvolti il duomo e la chiesa di San Francesco), Finale Emilia e San Felice sul Panaro.

Intanto cresce anche il numero degli sfollati, 13.500 in tutto. Solo nel bolognese infatti, il centro storico di Crevalcore è stato sgomberato e 2000 persone sono state evacuate.

Il Governo intende dichiarare il prossimo 4 giugno giornata di lutto nazionale per il sisma che ha colpito l’Emilia. Lo ha detto il sottosegretario Antonio Catricalà, in un’informativa al Senato.

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