Teleriscaldamento, bollette raddoppiate: chi paga di più in Italia

Il caro bollette  pesa di più per i cittadini delle dieci regioni italiane – tutte quelle del Nord escluso il Friuli Venezia Giulia, con l’aggiunta di Toscana, Lazio e Marche – allacciate alla rete del teleriscaldamento. Si tratta di un sistema che vede 192 infrastrutture al servizio di 150 centri urbani, con oltre 280 comuni serviti, di cui circa il 50 per cento in Lombardia e Piemonte. Stando all’ultimo rapporto del 2019 del Consiglio dei ministri, sono 291 milioni i metri cubi serviti, pari al 6 per cento del fabbisogno totale termico nazionale.

Il governo ha deciso di calmierare il prezzo del gas, ma non ha toccato (almeno per ora) i costi del teleriscaldamento. Una dimenticanza che costerà molto cara a migliaia di famiglie che non hanno la possibilità di sganciarsi nell’immediato da questa fonte di approvvigionamento energetico per le proprie residenze. Ma quanto inciderà questa situazione sul rincaro delle bollette per i cittadini italiani, vista la generale scarsità di materie prime nel mondo e le inevitabili ripercussioni delle guerra fra la Russia e l’Ucraina?

Teleriscaldamento, quanto costeranno i mancati aiuti del governo

Stando alle proiezioni formulate dal ministero della Transizione ecologica di Roberto Cingolani, una famiglia tipo pagherà in bolletta esattamente il doppio rispetto allo scorso anno. Prendendo come esempio il mese di gennaio, chi spendeva 263 euro nel 2021, quest’anno spenderà 535 euro, proprio per l’effetto dell’aumento esponenziale del prezzo del gas metano e delle mancate detrazioni fiscali.

Per la spesa annuale del gas un’utenza media, se non ci fossero stati benefici fiscali, avrebbe pagato 1.267 euro nel 2021 con un incremento di 252 euro rispetto ai 1.015 euro spesi nel 2020. Con le agevolazioni invece ha pagato 1.166 euro, riducendo di circa 100 euro gli aumenti. Per la bolletta del teleriscaldamento, invece, non essendo stati previsti benefici fiscali, si passa direttamente dai 1.000 euro del 2020 a 1.249 del 2021 con un incremento di 249 euro.

Teleriscaldamento, l’aumento del costo delle materie prime

Nel 2021 la materia prima del gas ha subito un incremento del prezzo medio del 380 per cento rispetto al 2020 mentre, se si considera la media rispetto al 2019, l’aumento si attesta al 220 per cento: il prezzo del gas è quindi triplicato. Ad acuire ulteriormente i problemi è stata la curva di crescita dei prezzi, aumentata in maniera esponenziale da gennaio a dicembre 2021. A questo si è aggiunta la quota carbon tax, che è più che raddoppiata, passando da 33 euro a 79 euro la tonnellata.

Questi due fattori hanno determinato un aumento del prezzo medio del gas per il cliente domestico che, nel mese di gennaio, si è attestato a 137 centesimi al metro cubo, di cui 97 centesimi per la materia prima: un costo che pesa per il 70 per cento all’interno della bolletta. A gennaio 2021 il costo in bolletta era invece pari a 70 centesimi, ma questo incremento è stato calmierato da un intervento legislativo che ha ridotto l’Iva dal 22 al 5 per cento. Il governo inoltre ha praticamente azzerato gli oneri di sistema. Nonostante questi interventi, il prezzo è quasi raddoppiato.

Tutte queste manovre fiscali non sono state adottate per il teleriscaldamento (il cui prezzo è indicizzato rispetto al gas metano) e si è determinato un vuoto legislativo. Per aggiunta il teleriscaldamento non ha avuto alcun beneficio fiscale e nemmeno la riduzione dell’Iva, prevista invece per il gas metano.

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