Teatro Stabile di Napoli, triennio 2015-2017

Sono molte e varie le linee culturali e artistiche che attraversano il programma di attività del Teatro Stabile di Napoli per il triennio 2015 – 2017: l’attenzione per gli autori classici e contemporanei e per le originali letture che ne offrono i principali protagonisti della scena teatrale attuale; l’incremento delle reti e delle collaborazioni internazionali; l’utilizzo delle compagnie stabili; la valorizzazione dei più innovativi esempi di drammaturgia contemporanea; la curiosità nei confronti delle sperimentazioni su testi, temi e linguaggi della tradizione napoletana; la definizione sempre più netta delle fisionomie culturali degli spazi; l’impulso alla formazione attraverso l’avvio delle attività della Scuola di Teatro e così via. Uno degli elementi distintivi del progetto artistico è quello che individua nella realizzazione di Trilogie la preziosa possibilità di accrescere la qualità dell’offerta al pubblico, approfondendo la conoscenza di autori che hanno reso cruciali alcuni momenti della storia del teatro e della cultura in generale. Il triennio 2015-2017 ne prevede ben cinque. La prima è dedicata a Čechov con il mio Giardino dei ciliegi, Tre sorelle per la regia di Claudio Di Palma e Zio Vanja per la regia di Pierpaolo Sepe. Tre registi napoletani, con la stessa compagnia, compongono dunque questa trilogia ispirata ad un’analogia tra la società russa e quella napoletana, entrambe refrattarie a entrare nella modernità. La seconda è una trilogia unitaria come poche, l’Orestea di Eschilo, formata da Agamennone, Le Coefore, Le Eumenidi, che sarà presentata al Teatro Romano di Benevento in occasione dell’edizione 2015 del Festival Benevento Città Spettacolo per poi essere riproposta al Teatro Mercadante nella stagione invernale. Lo spettacolo, con la regia del sottoscritto, ha un cast importante, con Mariano Rigillo nel ruolo di Agamennone, Elisabetta Pozzi in quello di Clitennestra, Gaia Aprea nel doppio ruolo di Cassandra e Atena, Giacinto Palmarini in quello di Oreste e Angela Pagano in quello di prima corifea. Si rinnova, inoltre, la collaborazione con la coreografa Noa Wertheim e il musicista Ran Bagno della compagnia israeliana “Vertigo dance company” che contribuiranno a restituire il senso d’opera d’arte totale tipico della tragedia greca.
La terza trilogia è dedicata a Shakespeare ed è prevista nel 2016: presenteremo dunque Re Lear con Mariano Rigillo e la regia di Giuseppe Dipasquale, Macbeth con Luca Lazzareschi, Gaia Aprea e l’abituale collaborazione israeliana a coreografie e musiche con la regia del sottoscritto e chiuderemo nella stagione 2016/17 con Misura per misura per la regia di Pierpaolo Sepe. La quarta trilogia, nel 2017, sarà tematica e svilupperà l’argomento “famiglia”. Gaia Aprea e Claudio Di Palma interpreteranno l’eduardiano Sabato, domenica e lunedì con la regia del sottoscritto mentre a Francesco Saponaro sarà affidata la regia di un altro testo eduardiano di argomento analogo e solo apparentemente minore, ovvero Mia famiglia. A queste due esempi mediterranei di “interni familiari” del secondo Novecento, ne accosteremo uno coevo, ma assai diverso per latitudine, quello di Scene da un matrimonio di Ingmar Bergman adattato per Luca Lazzareschi e Elisabetta Pozzi. A questa trilogia sulla famiglia si aggiungeranno due regie di Arturo Cirillo: un classico di Eduardo Scarpetta, Miseria e nobiltà e un titolo ancora da definire, destinati al San Ferdinando. Anche la quinta trilogia, che si articolerà tra il 2015 e il 2016, sarà tematica e ruoterà intorno a figure simbolo del riscatto femminile. Le tre protagoniste saranno Giulia dello strindbergiano La signorina Giulia, per la regia di Cristian Plana, Liza di Pigmalione di Shaw, per la regia di Benedetto Sicca, e Nora di Casa di bambola di Ibsen, per la regia di Claudio Di Palma. Tre personaggi che rappresentano in modi diversi la crescita del ruolo della donna a cavallo tra Ottocento e Novecento.La necessità di affermare, oggi più che mai, la funzione del teatro come mezzo di aggregazione sociale, di analisi politica e dei costumi, ma anche di strumento utile allo scandaglio dell’umana interiorità ci ha portato a immaginare per il prossimo triennio una ricca e costante offerta di alcuni tra i più alti esempi della drammaturgia antica che in tal senso, e non solo, costituiscono le preziose radici della nostra cultura. Oltre la già citata Orestea proporremo altri 6 allestimenti di “classici”: nel 2015 la Medea di Euripide diretta da Gabriele Lavia con Federica Di Martino, in coproduzione con il teatro La Pergola di Firenze, Le Troiane con Angela Pagano per la regia di Valery Fokin, Edipo a Colono di Sofocle con Eros Pagni e la regia di Marco Sciaccaluga; nel 2016 l’Elettra di Euripide; nel 2017 sempre a Gabriele Lavia sarà affidata la regia del Filottete di Sofocle e a un regista da definire la direzione delle Baccanti di Euripide riscritta da Enzo Moscato. Un’altra linea portante del programma è quella dell’internazionalità, avviata sin dall’inizio di questa direzione e mirata a mescolare diverse culture teatrali promuovendo l’incontro tra registi stranieri di fama internazionale con nostri attori. Si comincia nel 2015 con una coproduzione che inaugura un accordo triennale col Festival Santiago a Mil, in Cile, tra maggiori di tutto il sudamerica. Dal Cile Cristian Plana ci porta una versione molto latina de La signorina Giulia che vedrà impegnati Giovanna Di Rauso e Massimiliano Gallo. Nel 2016, sempre a Plana sarà affidata la regia di Lo zoo di vetro di Tennessee Williams, con Mascia Musy nel ruolo di Amanda. Sono previsti, inoltre, alcuni ritorni stranieri d’eccezione. Alfredo Arias nella stagione 2016/17 realizzerà due nuovi spettacoli: un musical da camera scritto da De Ceccaty, con musiche di Bruno Coulais e scene di Pierre Le-Tan, intitolato Pink Lady, e, all’inizio della stagione 2017/18, Eden Teatro che completa un dittico sui testi di Viviani ispirati al mondo dello spettacolo iniziato con Circo equestre Sgueglia che, dopo la tournée italiana della scorsa stagione ha effettuato nel 2015 un lungo giro in Francia tuttora in corso. Un altro gradito ritorno è quello del maestro spagnolo Lluís Pasqual che realizzerà nella stagione 15-16 la regia di Giorni felici di Beckett con Angela Pagano, completamento d’un dittico iniziato con Finale di partita mirato a rileggere la drammaturgia beckettiana alla luce della scuola attoriale napoletana, dove la clownerie tragicomica tipica dello scrittore irlandese incontra la nostra tradizione recitativa. Pasqual, che a Napoli ha già diretto La casa di Bernarda Alba, completa, inoltre, un altro dittico, dedicato a Federico Garcia Lorca, del quale è il più autorevole interprete, firmando la regia di Commedia senza titolo, il testo fortemente metateatrale che meglio di qualsiasi altro testimonia la vocazione drammatica dello scrittore spagnolo. Un’opera pochissimo rappresentata per la complessità dei suoi contenuti e per la quasi inesistente linea di confine tra realtà e finzione che nell’interpretazione registica di Pasqual, sempre originale e innovativa, promette esiti interessantissimi. Altra presenza straniera di prestigio e altra coproduzione internazionale è quella legata al Tartufo di Molière, che presenteremo nel 2017 con la regia del giovane francese Jean Bellorini in coproduzione col Théâtre Gerard Philippe di Paris-Saint Denis. Lo spettacolo comprenderà su una compagnia bilingue, in grado di recitare sia in francese sia in italiano che andrà scena a Napoli e a Parigi. Completa la sezione internazionale, la parte russa del programma, che non a caso inizia con Čechov, che include un accordo triennale dello Stabile con il Teatro Aleksandrinskij di San Pietroburgo di assoluto prestigio. Saremo onorati di rappresentare il nostro Giardino dei ciliegi in uno dei templi del teatro cechoviano a settembre del 2015. Gli allievi delle rispettive scuole dei due teatri avranno l’opportunità di frequentare stage e di partecipare all’allestimento di testi del teatro russo presso lo Stabile e viceversa. Un accordo che segna dunque un bel salto di qualità nelle attività internazionali che già ci hanno fatto toccare grandi città come Parigi, Avignone, Londra, Mosca che conosce con questa ulteriore possibilità un momento particolarmente strategico e significativo. Il direttore del Teatro Aleksandrinskij, Valery Fokin, nel giugno 2016, suggellerà con un suo allestimento de Le Troiane, con Angela Pagano, quest’importante collaborazione. Infine così come l’ultima creazione di Emma Dante per lo Stabile di Napoli, Le sorelle Macaluso, ha avuto un’articolatissima tournée internazionale, che ha toccato, fra gli altri, paesi come Francia, Spagna, Belgio, Svezia, Cile, Russia, auspichiamo che anche la ripresa dello spettacolo di Antonio Latella, C’è del pianto in queste lacrime, prevista al Teatro San Ferdinando per il prossimo mese di ottobre, costituisca il punto di partenza di un altrettanto articolato tour internazionale siglato dallo Stabile.Se attribuiamo grande peso e significato all’attività internazionale, non dimentichiamo naturalmente le radici della nostra drammaturgia, la quale avrà grande spazio e sostegno non solo sul fronte della formazione attoriale ma anche su quello della scrittura. La produzione drammaturgica infatti ricopre un ruolo centrale nelle attività dello Stabile, e se il Teatro Mercadante continuerà a offrire una programmazione di ampio sguardo, il San Ferdinando sarà quasi interamente dedicato alla drammaturgia napoletana, da quella contemporanea con testi scritti su commissione a quella del Novecento come il capolavoro misconosciuto di Patroni Griffi In memoria di una signora amica che debutterà nel giugno 2015 con regia di Francesco Saponaro e l’interpretazione di Mascia Musy, che ha iniziato la carriera diretta proprio da Patroni Griffi. Naturalmente le proposte di nuova dramnmaturgia non resteranno collocate al San Ferdinando: è il caso della presentazione giugno, dello spettacolo Opera pezzentella di Mimmo Borrelli, previsto negli spazi del Pio monte della Misericordia. Un capitolo speciale della nostra attività riguarda la programmazione del Ridotto, sin dall’inizio della mia direzione dedicata alla letteratura napoletana del Novecento. Abbiamo scelto tre autori fortemente legati a Napoli: la Ortese nel 2013, La Capria nel 2014 e Patroni Griffi nel 2015. Di questi tre autori abbiamo trasferito sul piccolo palco del Ridotto, con massima fedeltà alla pagina letteraria, alcuni racconti. La serie dedicata a La Capria è stata trasmessa in uno speciale di Rai 5 e il racconto L’amorosa inchiesta sarà rappresentato il 29 aprile all’Istituto italiano di cultura a Parigi. Un’occasione molto speciale perché vedrà Raffaele La Capria, protagonista assoluto di una festa in suo onore organizzata dall’ambasciata italiana di Parigi. Nel triennio 2015/2017 proseguiremo questa riscoperta della letteratura napoletana del secondo Novecento ma vi accosteremo anche una sezione dedicata alla giovane drammaturgia napoletana contemporanea, con atti unici a pochi personaggi di autori come Giovanni Meola, Fortunato Calvino, Fabrizio Bancale, Felice Panico e molti altri. Un’offerta dunque per il Ridotto molto più corposa e ricca che non modifica però il destino della sala come luogo di studio e laboratorio in cui sperimentare “in vitro” drammaturgie e scritture sceniche. In tutti gli spettacoli che aprono la nostra stagione 2015/2016 saranno presenti artisti con cui stabiliremo un legame di prolungata continuità. La compagnia che si presenterà al pubblico con l’Orestea sarà composta da diversi artisti destinati ad alternarsi nei vari spettacoli. Ciò avverrà per ragioni culturali ed economiche. Crediamo infatti fortemente nelle compagnie stabili in cui varie personalità attoriali, registiche e di altri collaboratori scenici creino insieme uno stile, un modo di fare teatro, in comunicazione aperta e costante con il pubblico. La scelta ha anche motivazioni economiche, in quanto le lunghe teniture degli spettacoli consentono contemporaneamente la messa in prova di quelli successivi, a vantaggio dell’attività produttiva complessiva. Mariano Rigillo, Angela Pagano, Elisabetta Pozzi, Gaia Aprea, Claudio Di Palma, Giacinto Palmarini, saranno parte in causa in molti lavori, per realizzare quella logica di continuità tipica dei grandi teatri di produzione. Un’altra compagnia parte dal testo di Patroni Griffi: avremo quindi piacere di avere con noi in modo non occasionale attrici come Mascia Musy, Cristina Donadio, Antonella Stefanucci, Tonino Taiuti, presenti nell’allestimento di In memoria di una signora amica. Lo stesso ragionamento vale per Giovanna Di Rauso e Massimiliano Gallo, due attori campani molto diversi tra loro che mettiamo assieme in La signorina Giulia e che vorremo ancora con noi prolungando una collaborazione che viene dal precedente triennio. Anche Luca Lazzareschi torna con noi nel 2016, così come sul fronte dei registi, ritornano i nomi di Lluis Pasqual e Alfredo Arias con due nuove regie, e, dall’area napoletana, quelli di Arturo Cirillo, Davide Iodice, Claudio Di Palma, Pierpaolo Sepe, Benedetto Sicca, Francesco Saponaro. Il novero di attori napoletani è talmente vasto da non poter riassumere in un solo spettacolo tutti gli organici che lo Stabile di Napoli presenterà nei prossimi tre anni, organici che d’altra parte non includono solo attori napoletani ma anche grandi talenti non napoletani come, tra gli altri, Elisabetta Pozzi, Luca Lazzareschi, Mascia Musy. Anche il San Ferdinando, come il Mercadante, si doterà d’una compagnia stabile e si affermerà sempre più come sede della drammaturgia dialettale napoletana antica, moderna e contemporanea. Già dalla prossima stagione proporrà un suo abbonamento distinto da quello del Mercadante, con un’offerta di spettacoli equivalente se non paritaria. Le nuove regole prevedono una maggiore presenza nel territorio che immaginiamo di ottenere innanzitutto con la logica delle due compagnie stabili del Mercadante e del San Ferdinando e attraverso coproduzioni con altri teatri nazionali e Tric.La Scuola d’arte drammatica del Teatro Stabile di Napoli, con la prestigiosa direzione di Luca De Filippo, nasce per rispondere all’esigenza d’un percorso formativo capace di avviare con autorevole specificità alla professione dell’attore, favorendo lo sviluppo della personalità artistica e la padronanza dei mezzi espressivi di ciascun allievo, attraverso la conoscenza dei linguaggi dello spettacolo, l’analisi critica, l’affinarsi dell’immaginario teatrale. Lo stretto rapporto della scuola con la realtà produttiva del Teatro Stabile di Napoli costituirà la garanzia, per gli allievi più meritevoli, dell’inserimento immediato nel mondo del lavoro professionale. In questo senso potranno risultare strategici i cori delle tragedie greche, tipico spunto iniziale di tante grandi carriere attoriali. Il Teatro San Ferdinando ospiterà i saggi finali dei corsi, mentre l’Accademia di Belle Arti di Napoli sarà sede delle lezioni insieme a un altro luogo prestigioso da individuare, così come indicato da Luca De Filippo, Eduardo ha dedicato gli ultimi anni della sua vita e della sua carriera artistica proprio alla realizzazione di un’officina teatrale in cui trasmettere la sua esemplare esperienza di attore, regista e autore: dunque, la Scuola d’arte drammatica del Teatro Stabile di Napoli non può non avere tra i propri obiettivi prioritari quello di fare del luogo, che tanta parte della produzione eduardiana ha visto nascere e trionfare, la sede privilegiata d’una pedagogia teatrale. Giunto all’importante traguardo dei dieci anni di vita, prosegue con immutato impegno e bei risultati anche Arrevuoto il progetto teatrale curato da Maurizio Braucci, dedicato agli adolescenti del centro storico della città e delle periferie. Il progetto ha ampliato nel corso degli anni il numero dei partecipanti e dei quartieri coinvolti, estendendosi sempre più nella città e nelle sue zone più periferiche e svantaggiate. I gruppi di ragazzi che hanno partecipato ai laboratori annuali, napoletani, rom ed immigrati, si sono infatti moltiplicati e hanno lavorato sui più svariati testi della drammaturgia classica e contemporanea mettendo in scena interessanti e vivaci riscritture collettive. Il Teatro Stabile di Napoli fin dalla sua fondazione ha puntato a rendere i propri spazi luoghi di incontro e di promozione culturale anche indipendentemente dall’attività teatrale. Il teatro di Eduardo, il San Ferdinando, dopo più di vent’anni di chiusura, un restauro e un adeguamento tecnico, dal 2007 è tornato ad essere uno dei teatri più belli e moderni della città. Il suo accogliente ridotto può ospitare mostre, dibattiti e soprattutto un numeroso pubblico, indipendentemente dalle attività di spettacolo. Dal 2008 accoglie l’esposizione permanente dedicata all’Attore Napoletano con fotografie d’epoca, oggetti, materiali di scena, costumi attinti da collezioni private, appartenuti ad autori-attori del leggendario mondo teatrale napoletano: dal café-chantant all’avanspettacolo, dalla sceneggiata alla commedia fino al teatro sperimentale d’avanguardia. Un piccolo museo che attira visitatori entusiasti dalla città e non solo. Da gennaio 2013, il Teatro Mercadante, negli spazi al primo piano del foyer, si è dotato di un bistrot letterario denominato Libri&Caffè. Un luogo aperto al pubblico dove è possibile leggere, comprare libri, consumare pasti o anche prendere un caffè. Da Libri&Caffè è possibile trovare volumi nuovi e antichi, partecipare a dibattiti, presentazioni di libri, appuntamenti musicali, mostre fotografiche, incontri con autori, attori, settimanalmente promossi e organizzati. Tra il 2015 e il 2017 il foyer del Mercadante sarà sede di reading d’attrice proposti al pubblico in tarda mattinata, associati ai brunch di Libri&Caffè. Nell’anno in corso il ciclo di reading è dedicayo alle opere di Irène Némirovsky, una delle maggiori scrittrici del ‘900 affidati alle voci delle attrici Cristina Donadio, Sara Bertelà, Angela Pagano, Anna Bonaiuto, Gea Martire, Margherita Di Rauso, Manuela Mandracchia, accompagnate al pianoforte dal musicista Paolo Coletta. Il Teatro Stabile di Napoli insieme con il Teatro Nazionale della Comunità Francese del Belgio (Bruxelles), l’Odéon-Teatro d’Europa (Parigi), il Festival d’Avignon, il Teatro Nazionale Radu Stanca (Sibiu, Romania), il Teatro de La Abadia (Madrid), il Folkteatern (Goteborg, Svezia), con il sostegno dalla Commissione Europea condivide il progetto quinquennale di collaborazione internazionale denominato Città in scena / Cities on stage. Il progetto promuove la creazione di nuove opere capaci di indagare l’identità europea contemporanea, a incrementare lo scambio di saperi e di pratiche tra i partner dell’iniziativa, a realizzare laboratori e approfondimenti sui temi proposti dal progetto stesso. Città in scena / Cities on stage si propone di moltiplicare e approfondire gli scambi di esperienze e di talenti in tutti i settori delle arti sceniche, da quelli artistici e tecnici a quelli organizzativi; sviluppare nel pubblico, con maggiore attenzione nei confronti degli spettatori giovani, uno spirito di apertura e curiosità verso le diverse realtà e sensibilità che compongono il panorama culturale europeo; approfondire la conoscenza che i cittadini europei hanno dei loro vicini, sensibilizzandoli alle nuove sfide che si impongono alla loro comunità; estendere questo spirito di apertura, di curiosità e di scambio verso i non-europei; lottare contro le tentazioni di regresso, i riflussi di protezionismo, i cliché discriminatori, gli stereotipi, i discorsi d’intolleranza e il razzismo; supportare i valori di rispetto, solidarietà e cooperazione; promuovere l’alterità e la diversità come valore costitutivo del carattere europeo. Tra le produzioni dello Stabile di Napoli per il progetto, lo spettacolo Le sorelle Macaluso di Emma Dante e il workshop di Davide Iodice dal titolo Il velo. Oltre alla produzione di spettacoli, infatti, Città in scena / Cities on stage invita gruppi di giovani attori a prendere parte a laboratori con altrettanti registi, provenienti da un paese diverso, nella città di origine del regista. Dopo aver selezionato i partecipanti al Folkteatern di Göteborg, Davide Iodice, dal 23 marzo al 18 aprile 2015, conduce un lavoro di scrittura, studio e messa in scena intorno alla percezione che i giovani svedesi avranno della nostra città. L’esito del laboratorio sarà messo in scena al Teatro Mercadante il 18 aprile 2015 e poi al Folkteatern di Göteborg il 29 aprile 2015. Ma a partire dal 2015, il Teatro Stabile di Napoli ha stipulato altri importanti accordi triennali: con il Teatro Aleksandrinskij di San Pietroburgo per la reciproca ospitalità di studenti tra le due scuole di recitazione e per l’allestimento di lavori del teatro russo presso lo Stabile e viceversa; con il Festival di Santiago a Mil, uno tra i maggiori festival teatrali sudamericani, per reciproca ospitalità di spettacoli e coproduzioni (la prima delle quali è La signorina Giulia diretta da Cristian Plana); con la Fondazione Ravello Festival con la quale lo Stabile condivide l’organizzazione di manifestazioni che combinano musica classica e teatro coinvolgendo artisti di fama internazionale; con la Compagnia Teatrale Metec Alegre organizzatrice della Biennale Internazionale di Drammaturgia Femminile – Cuba Italia Argentina che, dal 2011, vede la sua fase conclusiva italiana svolgersi al Teatro Mercadante. Il Teatro Stabile di Napoli inoltre collabora in maniera assidua e proficua con gli Atenei, le scuole e gli Istituti di cultura della città e della regione per favorire la diffusione e lo sviluppo della cultura in generale, ma in particolare per agevolare soprattutto l’avvicinamento dei giovani all’arte teatrale. Le iniziative proposte spaziano dall’attivo coinvolgimento di intere classi delle scuole superiori della città e della provincia nelle rappresentazioni teatrali di quei testi particolarmente in sintonia con i programmi di studio scolastici, al lavoro mirato e svolto in collaborazione con gli istituti di cultura e le cattedre di storia del teatro delle università che, oltre a prevedere la visione degli spettacoli in cartellone, offre occasioni di incontro e di approfondimento con attori, registi ed autori. Tali iniziative sono favorite dalla creazione di tariffe agevolate per l’acquisto dei biglietti e dalla creazione di miniabbonamenti molto flessibili e dai costi assolutamente contenuti.Ulteriori importanti collaborazioni sono inoltre quelle con l’Accademia di Belle Arti per la realizzazione di attività di alta formazione nel settore delle discipline dello spettacolo, di programmi congiunti di ricerca nei settori di reciproco interesse, di promozione degli scambi culturali nell’ambito della ricerca scientifica, della sua comunicazione e dell’attività didattica ad essa connessa, di creazione di percorsi formativi di eccellenza in ambito teatrale, di realizzazione di progetti di ricerca congiunti, di scambio di informazioni e di materiale scientifico e didattico d’interesse comune, di partecipazione a pubblicazioni, conferenze, seminari, e convegni, con relazioni scientifiche, libero accesso all’insieme dei dispositivi di ricerca esistenti nelle due Istituzioni.

Luca De Fusco

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