TEATRO DI ROMA per ANGELO MAI

Colpisce la repentina chiusura di uno degli spazi più vivaci dedicati alla creatività e alla cultura indipendente della Capitale,   commentano così il presidente Emanuele Bevilacqua e il direttore Antonio Calbi.  L’Angelo Mai si è imposto in tutta Italia e anche in Europa come vivaio di innovazioni e di sorprese, dove socializzazione, arti, saperi, conoscenze, formazione vanno a braccetto e fanno tutt’uno. La Capitale della Nazione che ha nell’Arte e nella Cultura, in tutte le sue plurali forme, la propria identità millenaria non può alienare un’esperienza così importante e strategica, così unica. Il Teatro di Roma ha avviato una collaborazione con gli attivisti militanti di questo hub creativo, non solo coproducendo lo spettacolo Settimo cielo dell’inglese Caryl Churchill, con la regia di Giorgina Pi, una delle fondatrici dell’Angelo Mai, con due settimane di esauriti al Teatro India, ma programmando insieme anche una sezione del progetto dedicato alla nuova coreografia, Grandi pianure, curato da Michele Di Stefano, con una tre giorni di performance e nuove espressività legate al corpo, al movimento, alla coreografia, per i prossimi 7, 8, 9 giugno. Confidiamo in una rapida e positiva soluzione di questa criticità.

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