Tartaglia Arte: 150 vinili d’artista in mostra allo Spazio Musa di Torino: da Andy Warhol a Jeff Koons

Matisse, Mirò, Basquiat, Dubuffet, Beuys sono solo alcuni degli insospettabili artisti, autori delle 150 copertine di vinili in mostra fino all’11 Settembre nel nuovo Spazio Musa di Torino: un compendio di storia della musica e dell’arte moderna e contemporanea, dagli anni ’40 ad oggi, con la presenza di alcuni tra i suoi più grandi protagonisti.

MUSA: SPAZIO PER EVENTI E MOSTRE IN UN ANTICO PALAZZO NOBILIARE DEL ‘700

In realtà lo Spazio Musa    nasce nel 2020 su idea di Pierluca Lobina, imprenditore nel ramo dell’edilizia che cura l’intero recupero architettonico dei due piani di un antico palazzo nobiliare del ‘700, in zona Quadrilatero romano, proprio davanti al Santuario della Consolata, con lo scopo di farne un locale polivalente, dove ospitare eventi esclusivi legati al mondo artistico: dalle arti visive, al cinema, al design, alla moda, all’alto artigianato fino al cibo. Ma la pandemia ferma tutto. Fino ad oggi, con l’inaugurazione della mostra Arte a 33 Giri curata da Vincenzo Sanfo,   studioso di arte cinese e di sua figlia Giorgia Sanfo, e l’apertura il prossimo mese di un cocktail bar e di un ristorante negli adiacenti locali appena ristrutturati.

LA MOSTRA DI 150 VINILI D’AUTORE ARTE A 33 GIRI

I gruppi sconosciuti si facevano fare la copertina dagli artisti per attirare l’attenzione”, ci racconta Red Ronnie che ha contribuito alla mostra prestando alcuni vinili della sua collezione privata e scrivendo i testi critici del catalogo insieme ad Alessandra Mammì e a Sergio Secondiano Sacchi. “Prima, infatti, esistevano solo buste col logo della casa discografica bucate al centro per mostrare l’etichetta del vinile con su scritto titolo, interprete e autori. E, tra i primi a creare questi nuovi involucri per dischi, c’è già Andy Warhol che in futuro inventerà quella che è considerata la più bella ed originale copertina mai creata: ‘Sticky Fingers’ dei Rolling Stones”. In mostra, oltre a circa 150 mitiche cover d’artista realizzate da nomi come il già citato Andy Warhol e da grandi fotografi come Araki, Mapplethorpe, Ghirri e importanti illustratori quali ad esempio Crepax, Manara, anche sculture, dipinti, disegni, grafiche. E ancora documenti che ci portano nel cuore di progetti creativi che hanno stimolato gli artisti nel realizzare veri e propri capolavori come ad esempio la cover componibile pensata per l’album dei Talking HeadsSpeaking in Tongues, realizzata da Robert Rauchenberg, o collaborazioni eccellenti come quella tra Lady Gaga e Jeff Koons.

  • By Claudia Giraud – artribune.com

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