Tangenti per appalti Anas, arrestati dirigenti e ex sottosegretario Meduri

ROMA. Trecento finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo 10 ordinanze di custodia cautelareemesse dal gip del Tribunale di Roma, nei confronti di 5 dirigenti e funzionari di Anas spa della Direzione Generale di Roma, tre imprenditori, titolari di aziende appaltatrici di primarie opere pubbliche, un avvocato e l’ex sottosegretario alle Infrastrutture Luigi Meduri. Nell’ambito dell’operazione ‘Dama Nera’ sugli appalti Anas i reati contestati a vario titolo nelle 10 ordinanze di custodia cautelare sono corruzione e voto di scambio. Sono un centinaio le perquisizioni in tutta Italia che i finanzieri del Comando Provinciale di Roma stanno eseguendo. Meduri, oltre che sottosegretario alle Infrastrutture per due anni, dal 2006 al 2008, presidente Romano Prodi, è stato anche governatore della Regione Calabria dal gennaio 1999 all’aprile 2000. Il provvedimento cautelare è stato emesso sulla scorta degli elementi acquisiti nel corso delle investigazioni esperite dalle Fiamme Gialle del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma.  Se dovessi dire la sensazione che mi ha dato la lettura di queste carte è proprio la quotidianità della corruzione vista come una cosa normale. Una situazione deprimente, ha detto il procuratore Capo della Procura della Repubblica di Roma, Giuseppe Pignatone, nella conferenza stampa presso la sede del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma sull’inchiesta relativa agli appalti Anas. Mi pare giusto sottolineare,  ha aggiunto,  l’estraneità del nuovo presidente dell’Anas, che si è insediato da poco, a queste vicende. Il nuovo presidente dell’Anas non ha nulla a che vedere ed è ovviamente una parte offesa dal punto di vista giuridico. Emerge anche il voto di scambio nell’inchiesta. ”Meduri era l’interfaccia politico di Antonella Accroglianò’,  ha spiegato il colonnello Cosimo Di Gesù del nucleo polizia tributaria di Roma.  In ballo un pacchetto di voti a sostegno della candidatura del fratello al consiglio regionale della Calabria nel novembre 2014. La contropartita per la mancata elezione nelle liste dell’Udc sarebbe stata nell’intenzione della Accroglianò un importante incarico in una società partecipata dalla Regione Calabria. A fronte di queste richieste Meduri chiedeva da un lato l’assunzione di due geometri in Anas, con lo sfruttamento di una azienda pubblica come meccanismo clientelare per favorire assunzioni. Dall’altro lato si poneva come intermediario con imprenditori arrestati, Costanzo e Bosco, rispetto al ritardo nel pagamento delle tangenti.N el linguaggio dell’associazione criminale le tangenti per gli appalti Anas venivano chiamate ‘ciliegie’, ‘libri’, ‘topolini’ ‘farmaci antinfiammatori’. Figura centrale, è vero e proprio ‘deus ex machina’ del sodalizio secondo gli inquirenti, Antonella Accroglianó, dirigente responsabile del coordinamento tecnico amministrativo di Anas S.p.A., finita oggi in carcere. Il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani, in riferimento alle indagini delle Fiamme Gialle sugli appalti, ha espresso piena fiducia nel lavoro della Procura di Roma, con l’auspicio che possa arrivare velocemente a fare chiarezza sui fatti ed aiutare il vertice dell’azienda a voltare pagina. Anas sta attivamente collaborando alle indagini della Guardia di Finanza, dando il massimo supporto anche in qualità di parte offesa dai fatti oggetto di indagine, accaduti negli anni passati, si legge in una nota dell’azienda.Anas si costituirà in giudizio quale parte offesa. L’Anac, autorità nazionale anticorruzione, a quanto si apprende, chiederà alla Procura gli atti relativi all’inchiesta. La richiesta ha lo scopo di verificare se nell’operazione sono interessati appalti in atto su cui è possibile intervenire. Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, a margine della presentazione del progetto ‘Fare Scuola’ all’auditorium Enel, commenta così gli arresti di oggi: ‘Ho parlato con il presidente Armani e ho detto di offrire la massima collaborazione. La nostra linea è di assoluta trasparenza e collaborazione con le forze dell’ordine e la magistratura. Sappiamo che la corruzione ha tolto energia a questo paese e la lotta alla corruzione va fatta sempre. Aspetteremo l’accertamento delle responsabilità, nessuno fa processi in un giorno.

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