Il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani (S) durante il Forum Ansa con il direttore Luigi Contu (D), Roma, 28 giugno 2021. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

Tajani: ‘Prima le riforme per il rilancio, poi la legge elettorale’

‘Nel centrodestra ci deve essere una visione comune per il Paese, si deve dare una scossa, come dice Silvio Berlusconi. Tutto il centrodestra deve essere coeso dal 2023, ma lo si può fare facendo un salto di qualità con un centrodestra di governo con una visione ancorata a valori liberisti e popolari. Bisogna dare un nuovo sogno agli italiani che non rappresenti solo la sommatoria delle forze politiche attuali’,ha detto il coordinatore di Fi Antonio Tajani parlando al forum Ansa. “Forza Italia – ha aggiunto – non è una caserma e il dibattito c’è stato e ci sarà sempre con Berlusconi uomo di sintesi. Quando si farà il partito unico tutti saranno chiamati a partecipare’.

 Berlusconi ha  riproposto il tema del Partito Unico del centrodestra, il centrodestra italiano, sul modello del Partito Repubblicano Usa, che è la prospettiva politica che ho nel cuore dal 1994 e che è nel cuore di molti dei nostri elettori. Credo che abbiamo una finestra di opportunità irripetibile per realizzarla da qui al 2023, quando presumibilmente l’emergenza sarà finita e gli italiani potranno tornare a scegliere da chi essere governati. Qualcuno mi ha chiesto se le due cose non sono in contraddizione: la domanda è legittima, mi rendo conto anch’ io che rilanciare Forza Italia e parlare di un partito unico possano sembrare due opzioni diverse, se non addirittura contraddittorie.

Vorrei spiegare perché non è così. Perché le nostre riflessioni sul Centro-destra Unito non significano affatto un «rompete le righe» per gli azzurri di Forza Italia, ma anzi portano all’esatto contrario, ad un impegno ancora più forte per rilanciare e fare crescere il nostro movimento. C’è una prima ragione, a ben vedere scontata: i modi, le forme e i tempi in cui questo processo si compirà non dipendono naturalmente solo da noi. Sono convinto che quella del Partito Unico sia la strada e che ci arriveremo, ma io stesso non ho mai pensato a una «fusione fredda» fra apparati di partiti. Si tratta piuttosto di mettere in moto un grande processo politico di riflessione, di studio, di discussione, di elaborazione di contenuti ed anche di regole. Tutto questo non si improvvisa e naturalmente dipende dal grado di disponibilità dei partner leader politici e non solo – che vorremmo in questo progetto. Nel frattempo, la quotidianità della politica va avanti e noi stiamo svolgendo una funzione essenziale a sostegno del Governo Draghi.

È un governo voluto da noi per primi, che ha un compito essenziale da svolgere: quello di far uscire il Paese dall’emergenza sanitaria e da quella economica. Il Governo sta lavorando molto bene, sta dando attuazione a molte delle nostre indicazioni (penso per esempio al piano vaccinale), ma rimangono tante cose da fare. Mentre altri partiti ripropongono temi divisivi e laceranti come la legge Zan (che non aumenta le tutele per i più deboli e così com’ è mette in pericolo la libertà di opinione), noi ci occupiamo della riforma del fisco abbiamo elaborato per questo un importante piano di tagli alle aliquote , della burocrazia, della giustizia. Tutte materie nelle quali il ruolo di Forza Italia, dei nostri ministri e dei nostri parlamentari è fondamentale. Così come è fondamentale il lavoro di elaborazione e di mobilitazione che, sotto la guida di Antonio Tajani, Forza Italia sta svolgendo. Tutto questo naturalmente deve continuare e rafforzarsi.

Per il futuro questa è la seconda e più importante considerazione non dobbiamo mai dimenticare che Forza Italia è l’unica forza politica da sempre liberale, cristiana, europeista, garantista. È l’unica espressione in Italia del Partito Popolare europeo, la grande famiglia dei cattolici liberali, che nelle ultime settimane ha dimostrato in tutt’ Europa, in Spagna, in Germania, in Francia, di essere di nuovo in crescita e di stare recuperando i suoi elettori tradizionali.

Non soltanto l’Italia non può fare a meno di una componente liberale europeista di questo tipo, ma un centro-destra unito e di governo dovrà avere proprio questa caratterizzazione, un forte legame con i Popolari Europei, per essere credibile e autorevole sul piano internazionale. Questo legame inscindibile possiamo garantirlo soltanto noi.

Dunque per gli azzurri questo è il momento dell’orgoglio e insieme dell’umiltà. Orgoglio non solo della nostra storia, ma del ruolo che giochiamo e che continueremo a giocare. Umiltà di metterci in discussione in nome di un progetto più grande che porti a compimento il nostro percorso politico. Un processo alla fine del quale dovremo arrivare con una Forza Italia in salute, organizzata, forte nei numeri, nelle persone, nelle idee.

Il centro-destra unito sarà un partito plurale, come lo sono i grandi partiti nei sistemi bipolari. In questo ambito, né Forza Italia, né gli altri partiti che decideranno di farne parte perderanno o vedranno annacquata la propria identità. Al suo interno le idee, gli uomini, le strutture che hanno fatto la storia delle diverse forze politiche avranno anzi un ruolo più forte, più incisivo, più efficace.

Le nostre nel centrodestra sono storie diverse, che esprimono identità diverse e collocazioni diverse. Ne sono consapevole e credo che questa sia una ricchezza. Non si tratta di trovare dei compromessi, ma di sapere fare una sintesi che vada al di là, senza mettere in ombra le differenze e salvaguardando i ruoli di ciascuno.

Un compito difficile? Forse, ma l’unico modo per evitare gli errori che hanno fatto fallire altri progetti simili a questo.

Ho definito questa mia idea – citando Erasmo da Rotterdam il compimento della «lucida visionaria follia» in nome della quale sono sceso in campo in politica. Forza Italia ne è stata e ne è lo strumento. Uno strumento che sarà ancora più necessario negli anni a venire. Perché ogni voto in più a Forza Italia è un passo avanti verso il centro-destra unito e vincente.

Io ci credo, e chi ci crede davvero prima o poi vince.

Per quanto riguarda la legge elettorale, per Tajani è difficile codificarla ora perché “quello che serve ora sono le riforme per il rilancio del paese a tutti i livelli, dal lavoro alla sanità. Non vogliamo prendere un gol dal coronavirus dopo la pausa estiva. Ora tutte le energie ci servono per vincere su tutti i fronti del rilancio. Io personalmente sono per il maggioritario, che potrebbe essere corretto con elementi di proporzionalità…”.

Per quanto riguarda le amministrative, il coordinatore di Forza Italia sottolinea che “abbiamo cercato di trovare i migliori candidati possibili per le amministrative, ora siamo al lavoro per individuare i candidati di Milano, Napoli e Bologna. Per Milano Farinet è un buon nome e Cangini, secondo noi, sarebbe il miglior candidato possibile per Bologna. E potrebbe anche vincere. A Napoli nutriamo interesse per la candidatura di Catello Maresca ma allo stesso tempo non si può rinunciare al simbolo dei partiti, sono la cinghia di trasmissione tra cittadini ed istituzioni”.

“I referendum proposti dai Radicali e dalla Lega – prosegue – sono importanti se servono al governo per accelerare la riforma della giustizia, che è per noi prioritaria. In questo caso Fi firmerà questi referendum e aiuterà anche per la raccolta delle firme”.

Sul tema del lavoro, Tajani sottolinea che “Incontriamo Cgil- Cisl e Uil e sindacati autonomi. Il tema del lavoro è fondamentale ma non si risolve con il blocco dei licenziamenti. Bisogna aiutare le imprese ad assumere e non a licenziare e fare una politica del lavoro diversa, più flessibile. E serve investire molto nella formazione di personale qualificato, che manca”. Tajani parla di una strategia complessiva che aiuti anche la riqualificazione dei dipendenti delle imprese. In questo quadro, secondo Tajani il reddito di cittadinanza serve per aiutare chi non trova lavoro.

“Mentre altri partiti ripropongono temi divisivi e laceranti come la legge Zan, noi ci occupiamo della riforma del fisco, della burocrazia, della giustizia”,  ha scritto su Twitter Silvio Berlusconi. “Tutte materie nelle quali il ruolo di Forza Italia è fondamentale”.

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