Taglio dell’elettricità nelle case: il piano Ue preoccupa gli italiani

Sembra vano l’appello del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sull’estrema urgenza di un tetto al prezzo del gas: l’accordo a livello europeo è saltato, con la promessa della Commissione di elaborare al più presto uno scenario. E tutto nonostante 15 Paesi si siano espressi a favore di un price cap generalizzato, e non solo relativo alle forniture russe.

Intanto però Bruxelles si appresta a varare un piano per il risparmio energetico che prevede razionamenti dell’energia elettrica e che spaventa milioni di cittadini europei, inclusi gli italiani.

Il piano Ue: riduzione dell’energia elettrica

Mentre il razionamento del gas resta su base volontaria, quello della luce compie un passo in avanti verso l’obbligatorietà. Su questo punto si scatenerà lo scontro fra Bruxelles e i singoli Stati membri. Alcuni quotidiani come Il Messaggero ipotizzano una riduzione da 3,7 a 2,7 kWH. Un abbassamento che potrebbe tradursi nell’impossibilità dell’utilizzo simultaneo di diversi elettrodomestici, esclusi ovviamente i dispositivi.

Per la riduzione dei consumi nelle ore di picco, si valuta dunque di ridurre la potenza dei contatori delle case private. Dalle 8 alle 19, ovvero quelle comprese nella fascia F1. L’obiettivo è tagliare l’utilizzo di energia del 10%, di cui almeno il 5% nelle ore di punta. Con ogni probabilità la riduzione non resterà costante per tutte le 11 ore previste, ma si concentrerà nelle ore più “critiche” come l’intervallo che va dalle 17 alle 19, al rientro dal lavoro.

Le tappe del piano Ue

Il piano che la Commissione europea sottoporrà a breve all’esame Strasburgo prevede tappe ben precise, scandite dal seguente calendario:

14 settembre: i commissari europei si riuniscono a Strasburgo per stilare i programmi da sottoporre ai governi degli Stati membri;

28-30 settembre: eventuale nuova riunione straordinaria dei ministri europei dell’Energia;

6-7 ottobre: vertice informale dei capi di Stato e di governo a Praga, sotto la guida della presidenza di turno Ue della Repubblica Ceca;

11 e 12 ottobre: riunione informale dei ministri dell’Energia sempre a Praga;

20-21 ottobre: Consiglio europeo a Bruxelles.

L’obiettivo principale dell’Unione europea è quello di ridurre il consumo di gas e, di conseguenza, dell’elettricità. Il 40% della produzione elettrica nazionale avviene infatti grazie al metano, sempre più in ostaggio delle politiche aggressive della Russia, che resta il nostro principale fornitore di gas (e dopo il gas anche il petrolio, qui vi spieghiamo perché guerra e crisi sono a una svolta).

Parallelamente l’Europa spingerà anche per l’introduzione di un tetto ai ricavi dei produttori di energia elettrica da altre fonti (le alternative al gas e il ritorno del carbone: qui le 6 centrali pronte a ripartire). Non è un segreto infatti che gli imprenditori energetici attivi in eolico, solare, idroelettrico, nucleare e carbone stiano realizzando extra profitti. Occorre dunque limitare il pericolo di speculazioni connesso al meccanismo del marginal price. Nelle intenzioni di Bruxelles, chi produce energia con fonti diverse più economiche rispetto al gas non potrà guadagnare più di 200 euro al Megawattora.

Smart metering: i contatori intelligenti

Per metterlo in atto, l’Ue pensa all’utilizzo degli smart metering, cioè contatori che consentono da remoto di ridurre la potenza dell’elettricità domestica. Moltissimi condomini italiani ne sono già forniti, in quanto le società di distribuzione hanno provveduto a installarli nel corso degli ultimi anni. Si tratta in sostanza di sistemi che consentono la telelettura e la telegestione dei contatori di energia elettrica, gas e acqua.

Come spiega l’Arera, questa modalità consente infatti l’attivazione, la disattivazione e i cambi di potenza senza interventi sul campo da parte di operatori. Bruxelles si prepara al confronto (acceso) con gli Stati membri sui razionamenti di energia elettrica. Da effettuare tramite gli smart metering, i contatori intelligenti

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