La imprescindibilità della trasformazione migliorativa dell’ambiente in cui viviamo, che consiste ineludibilmente nel rilancio e nell’efficientamento dei beni comuni, nella riqualificazione del territorio e delle costruzioni, nel rilancio imprenditoriale della cultura, dell’artigianato, dell’arte, è un modello particolarmente evoluto di sussidiarità circolare, in linea con la ratio della Costituzione italiana. Questo ha dato vita ad un nucleo di progetti e di programmi diffusi su territori diversi. Da “Luce è libertà”, dedicato ai progetti personalizzati di inclusione sociale degli ex internati dell’Opg di Barcellona Pozzo di Gotto, alla creazione della Esco Sefea Energy i cui utili sono destinati all’alta formazione in economia civile, passando per “Primi (s)passi”, che si rivolge alle famiglie del quartiere Camaro di Messina e per il monitoraggio e la ricerca sui Laghi di Ganzirri. Ed è anche il caso del Distretto Sociale Evoluto (DSE) creato dalla Fondazione di Comunità di Messina. Al DSE, che come vero e proprio modello scientifico è stato pubblicato dalla rivista internazionale Modern Economy con il titolo “A Community Welfare Model Interdependent with Productive, Civil Economy Clusters: A New Approach“ è dedicato “Sviluppo è coesione e libertà”, il libro che indaga e sottopone a valutazione la rete di visioni e azioni di cui si è composta la storia dei primi anni della Fondazione. “Sviluppo è coesione e libertà”, sarà presentato alla città di Messina nell’ambito del SabirFest sabato 27 settembre dal segretario generale della Fondazione di Comunità di Messina, Gaetano Giunta.
Clementina Viscardi