Italian Prime Minister Mario Draghi during the Question Time session at the Italian Chamber of Deputies, Rome, Italy, 12 May 2021. ANSA/Riccardo Antimiani

Superbonus e bollette, il nuovo decreto all’esame del Governo

Ecco come il governo pensa di tornare sui due temi chiave di questo periodo: l’aumento die costi energetici ed i paletti che bloccano il flusso degli incentivi per la riqualificazione energetica

Stanziare nuovi sostegni contro il caro-energia e apportare “correzioni mirate” al dl Sostegni-ter sul Superbonus, in particolare alla norma che limita la cessione dei crediti. Questo l’obiettivo del Governo che punta a varare i due provvedimenti nel Consiglio dei ministri della prossima settimana. I dettagli sono ancora da definire ma sul tavolo vi è l’ipotesi di un unico decreto.

Il decreto che porterà nuovi aiuti contro il caro-energia dovrebbe valere circa 4 miliardi di euro. Da fonti di Governo si apprende che se è certo che non ci sarà scostamento di bilancio, non è ancora chiaro che forma prenderanno i nuovi sostegni. La cifra su cui si ragiona potrebbe quindi subire dei ritocchi.

Superbonus: allo studio più cessioni fra istituti vigilati

In seguito alle proteste del mondo produttivo e dei consumatori per la misura arrivata con il decreto Sostegni-ter, che ha ridotto la possibilità di cedere i crediti maturati nei confronti dello Stato, e l’allarme di Confartigianato sui posti di lavoro a rischio, il Governo sta studiando dei correttivi al provvedimento. Modifiche volte a evitare che i cantieri si blocchino pur salvaguardando allo stesso tempo lo spirito della norma anti-truffe inserita nel Dl Sostegni-ter. “Le modifiche degli ultimi due decreti al meccanismo della cessione dei crediti che maturano a seguito degli interventi edilizi, predisposte con il nobile obiettivo di evitare le truffe, di fatto hanno bloccato completamente migliaia di interventi, rischiando di far fallire le imprese oneste e di danneggiare migliaia di famiglie. Come Governo – ha affermato il ministro delle Politiche Agricole Patuanelli – dobbiamo prenderne atto e intervenire immediatamente con un decreto correttivo e con un prolungamento della misura del Superbonus 110% per le monofamiliari, visti i due mesi di stop subiti. Porterò questo tema nel prossimo Cdm”.

Nel dettaglio il Governo lavora a correttivi mirati sul Superbonus che renderanno di nuovo possibile cedere i crediti più volte, ma solo a determinate condizioni. L’ipotesi è quella di togliere limiti alle cessioni di crediti tra istituti vigilati dalla Banca d’Italia, e all’interno di entità appartenenti ad uno stesso gruppo.

M5s, Forza Italia e Fdi spingono per una revisione del provvedimento. Proposte di intervento arrivano anche dalla Lega. “Le eventuali criticità della norma sul superbonus non possono essere corrette sacrificando il principio della certezza del diritto. Gli operatori hanno diritto ad avere un quadro di riferimento normativo stabile – hanno sottolineato i responsabili Economia ed Energia della Lega, senatori Alberto Bagnai e Paolo Arrigoni –. La limitazione ad una sola cessione è eccessiva e la Lega, ascoltate associazioni e imprenditori del settore, ha elaborato una modifica che estende le possibilità di cessione del credito a condizioni che eliminano la possibilità di un utilizzo fraudolento della norma. Si tratterebbe di un progresso significativo verso un definitivo assestamento del quadro normativo sul super bonus.

Nell’attesa che il Governo decida di recepirlo in un eventuale decreto, la Lega propone di anticipare i tempi in Parlamento intervenendo sul primo veicolo normativo utile, senza attendere i tempi di conversione del Sostegni ter. Confidiamo che le altre forze di maggioranza sosterranno questa iniziativa. Occorre fare presto per evitare che l’incertezza porti altri intermediari finanziari a ritirarsi da un mercato che in questa fase resta il più significativo motore di crescita per il paese. Chiediamo anche agli intermediari finanziari che hanno sospeso la loro operatività di adoperarsi per snellire le procedure e restituire rapidamente i crediti fiscali non ancora accettati nella disponibilità delle imprese, onde evitare disastrosi problemi di liquidità con ricadute su migliaia di imprese”.

L’appello a cambiare la norma è arrivato anche dall’Ance. “Il governo dovrebbe ripensare rapidamente a questa situazione, perché la situazione che si è creata è insostenibile. Si sta già verificando uno stop degli interventi e una mancata crescita – afferma Gabriele Buia, presidente dell’Ance –. La proposta che abbiamo fatto al governo è di allargare la platea e di poter cedere a enti e istituti finanziari che sono vigilati da Banca d’Italia, e così ci sarebbe una minore limitazione e maggiore conoscenza di chi cede il credito e di chi sconta il credito”.

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