Superato il caso Diciotti, Salvini va a processo per vilipendio alla magistratura

Quasi superato il caso Diciotti, con la Giunta che ha votato no alla richiesta di processo dei confronti di Matteo Salvini, il ministro dell’Interno rischia il processo per vilipendio alla magistratura per aver offeso i magistrati in occasione di un comizio tenuto a Collegno il 14 febbraio 2016.

Le frasi incriminate pronunciate in occasione di un comizio politico.  In occasione del suoi intervento Salvini avrebbe rivolto frasi ingiuriose nei confronti della magistratura. “Qualcuno usa gli stronzi che mal amministrano la giustizia difenderò qualunque leghista che venga indagato da quella schifezza che è la magistratura italiana che è un cancro da estirpare“.

  Le parole dell’attuale Ministro dell’Interno sono state puntualmente registrate dalle telecamere delle principali emittenti televisive. Gli agenti della Digos hanno acquisito le immagini in questione e hanno analizzato i filmati provando a ricostruire i fatti. Da qui l’apertura di un fascicolo a carico dell’attuale numero uno del Viminale e la conseguente richiesta di rinvio a giudizio per il leader della Lega. Stando all’articolo 90 del codice penale, l’accusa nei confronti di Salvini è quella di vilipendio all’ordine giudiziario. Stando a quanto emerso, la data del processo preliminare potrebbe essere fissata già per prima dell’estate.

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