Strage di Nizza, la Farnesina conferma: cinque italiani tra le vittime

Tra le vittime della strage di Nizza ci sono anche Carla Gaveglio, Maria Grazia Ascoli, Gianna Muset e Angelo D’Agostino, quattro degli italiani dati per dispersi fino a oggi, che si aggiungono a Mario Casati, formalmente identificato ieri. Confermata anche la morte dell’italo-americano Nicolas Leslie anche se ancora non si è trovato il corpo. Il giovane si trovava in Francia nell’ambito di un programma di scambio universitario. Resta ricoverato in rianimazione Andrea Avagnina, 53 anni, un altro degli italiani coinvolti nell’attentato. A confermare la notizia è stato il Comune di San Michele Mondovì, nel cuneese, dove l’uomo è consigliere comunale. Ritrovata viva anche sua moglie Marinella Ravotti, infermiera di 55 anni, data inizialmente per dispersa. La donna è in coma farmacologico, ma non è in pericolo di vita. A rintracciarla è stata la figlia, corsa subito a Nizza insieme al fidanzato. Aveva il volto molto tumefatto ed è stata riconosciuta grazie agli anelli che aveva al dito. È stata ritrovata sana e salva la famiglia dell’italo-canadese Salvatore Sermoneta. L’uomo, 55 anni, aveva in programma un tour in Europa con moglie e bimba piccola. La figlia maggiore, allarmata per la mancanza di notizie, aveva dato l’allarme. Ma loro erano al sicuro a Londra. Da Nizza non erano nemmeno passati. Dopo il dolore per le vittime della strage di Nizza, sono giorni di polemiche in Francia per quelle che molti hanno considerato inefficienze del sistema di sicurezza allestito sulla Promenade des Anglais, un’inefficienza che ha permesso a Mohamed Lahouaiej Bouhlel prima di entrare con il suo camion sul lungomare nizzardo fingendosi un fornitore di gelati senza dover nemmeno mostrare un’autorizzazione e poi di percorrere almeno due chilometri pressoché indisturbato uccidendo oltre ottanta persone. Tra le possibilità considerate, sicuramente sarebbe stato possibile limitare la tragedia in modo considerevole se la Gendarmerie o i corpi speciali fossero stati equipaggiati di mezzo con tecnologie superiori, come il cannone a microonde‘RF Safe Stop’. Si tratta di un dispositivo utilizzato dall’esercito statunitense e da alcuni corpi di polizia degli Stati Uniti, che funziona utilizzando fasci non mortali di energia ad alta intensità,  in pratica gli stessi che agiscono nei forni a microonde che usiamo in cucina,   e che, puntati verso il veicolo, ne arrestano la corsa bloccando i dispositivi elettrici ed elettronici. Realizzato su brevetto della Chelmsford e2v Technologies, il ‘cannone a onde’ rappresenta l’ideale in queste situazioni perché ferma il mezzo senza farlo sbandare, come potrebbe capitare cercando di sparare all’attentatore o anche solo con dei dispositivi che tagliano le gomme, e non provoca danni alle persone. Oltretutto, anche le dimensioni del ‘RF Safe Stop’ sono funzionali ad un suo utilizzo in situazioni del genere visto che, pesando intorno ai 350 chili, può essere installato su vetture4×4, pick-up e furgoni, rendendolo quindi mobile. Negli Stati Uniti l’RF Safe Stop’ è spesso utilizzato negli inseguimenti per fermare le auto in fuga mentre le forze americano l’hanno usato e lo usano tuttora nelle zone di guerra per difendere le postazioni contro gli attacchi di autobombe e, in generale, veicoli kamikaze proprio come quello autore della strage a Nizza.

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