Stato-mafia: Cattafi fa dietrofront e non risponde a pm

Il mafioso Rosario Cattafi, ritenuto per anni ai vertice della mafia di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina), condannato per associazione mafiosa ed estorsioni, citato a deporre al processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia, si è avvalso della facoltà di non rispondere. La facoltà gli è consentita in quanto è imputato in procedimento connesso. Cattafi è ritenuto trait d’union tra cosche, 007 e massoneria deviata. Un dietrofront, il suo, dopo le dichiarazioni rese alla Procura in sede di indagini e che avrebbe dovuto ripetere oggi.

Ai magistrati palermitani che l’hanno citato, Cattafi disse che nel 1993, quand’era detenuto per l’indagine sull’autoparco di Milano, ricevette una richiesta dall’allora vice capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, Francesco Di Maggio, affinché contattasse il boss catanese Nitto Santapaola per cercare di fermare le stragi mafiose.

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